Turchia: quei bambini salvati dopo giorni da sotto le macerie

Turchia: quei bambini salvati dopo giorni da sotto le macerie

 

C’èun video, divenuto viralenelle scorse ore, che mostra le immagini dell’impianto di sorveglianza dell’ospedale diGaziantep,in Turchia, registratela notte del sisma. La telecamera installatanella sala di terapia neonatale riprende 2 infermiereche durante la scossa, invece di fuggire e tentare di mettersi in salvo, entrano nella stanza e cercano ditenere ferme le incubatrici e le macchine, per evitare che si rovescino a terra per le violente scosse. È solo una delle tante storie di eroismo che stanno commuovendo il mondo. Ci sono anche quelle deimiracolosi salvataggi di alcuni bambini e neonati,estratti dalle macerieancora in vita, dopo ore e ore di attesa. Un bambino di appena7 mesiè sopravvissuto a oltre 140 ore -quasi 6 giorni -sotto le rovine prima di essere salvato nella notte tra sabato e domenica, nel distretto di Antakya, nella provincia meridionale di Hatay. Nel distretto di Nizip, i soccorritori hanno recuperato dalle macerie unabambina- di cui non è stata specificata l’età – dopo146 ore.Un altroneonato,2 mesi, è stato salvato dopo128 ore.E poi unabambina di 2 anni,intrappolata per 122 oresottoi resti dell’abitazionedove viveva con la sua famiglia. Ma le storie di speranza che giungono dalla zona terremotata sono sempre meno, man mano che passa il tempo. In netta minoranza rispetto ai numeri drammatici e in continuo aggiornamento dei morti e dei feriti. Secondo i dati diffusi daReuters, il numero delle vittime è salito per ora a37.357, mentre almeno 89.926 persone hanno riportato ferite non mortali, e1,3 milioni persone sono sfollate. Un portavoce dell’Onu alcuni giorni fa ha detto che questi numeri potrebbero addirittura raddoppiare: «Penso che sia davvero difficile da stimare in modo molto preciso perché dobbiamo ancora scavare sotto le macerie, ma io sono sicuro che (il bilancio dei morti, ndr) raddoppierà o andrà ben oltre», ha detto ai microfoni diSky Newsil responsabile dei soccorsi delle Nazioni Unite, Martin Griffiths. Ma oltre ai morti e ai feriti, c’è un’altra tragedia nella tragedia. In totale si contanocirca 5.000bambinirimasti orfani,dopo il terremoto che ha devastatoil sud della Turchia e parte della Siria. LaBbcracconta di neonati, troppo piccoli per conoscere i loro nomi, o talmente sotto shock da non riuscire a ricordarli o a parlare. Sono bambini feriti o traumatizzati, condotti all’Adana City Hospital,uno dei pochi ospedali rimasti in piedi nelle vicinanze, che in queste ore si è trasformato in una sorta di enorme pronto soccorso. Tanti altri centri sanitari nella zona del disastro sono crollati o sono stati gravemente danneggiati: ibambini trasportati all’Adanaspesso provengono da edifici crollati in altre regioni. Per esempio, diversi neonati sono stati portati lì d’urgenza, da un reparto maternità di un ospedale semidistrutto nella città di Iskenderun. Secondo gli operatori sanitari dell’ospedale – riporta l’emittente britannica – nell’area del disastro si contano almeno260 bambini feriti ancora da identificare.Un bilancio provvisorio, destinato probabilmente ad aumentare man mano che i soccorsi proseguono e il numero degli sfollati sale. Il personale sanitario cerca, nel mentre, diricostruire l’identitàdei bimbi in base agli indirizzi di provenienza: suisocial vengono postate lefoto dei bambini ancora dispersi, fornendo informazioni sul domicilio e persino sul piano dell’edificio in cui abitavano.Nella speranza di poterli ritrovare ancora in vita.