Investimenti sostenibili, a che punto siamo?

Investimenti sostenibili, a che punto siamo?

 

Sostenere la transizione verso la neutralità climatica, come prefissato dalla Commissione europea nel piano delGreen Deal, lo sappiamo, è necessario. Ma qual è il fabbisogno finanziario richiesto per raggiungere un obiettivo tanto ambizioso? Come stimato, unariduzione del 55% delle emissionidi gas serra rispetto al 1990 necessita di investimenti chesuperano i 4.000 miliardi entro il 2030. Una cifra del genere può essere raggiunta solo con il contributo delsettore privato, di cui è perciò fondamentale convogliare l’interesse nel finanziamento della transizione verde. È sulle scelte di investimento delle famiglie italiane che si fonda l’ottavo rapporto Consob, basato sulle evidenze raccolte nell’indagine condotta tra giugno e luglio 2022 daGfK Italia, rivolta a un campione rappresentativo di 1.436 investitori italiani, dichiaratisi cioè in possesso di almeno un’attività finanziaria. Sono stati analizzati, così, interesse, conoscenza ma anche rischi e perplessità in materia di investimenti, ponendo particolare attenzione all’ambito della finanza green. Ciò che ne emerge, in tal senso, è unamaggiore attitudine dei giovani, delledonne, e degliinvestitori più abbienti e finanziariamente informati, a optare per scelte di investimento rispettose dell’ambiente. Investimenti sostenibili che, se detenuti solo dall’11% del totale degli intervistati, raggiungono il 17% quando mediati da consulenza finanziaria. Il 15% degli italiani (nel 2021, era il 17%) si dichiara disponibile a investire in prodotti finanziari sostenibiliEsg(Environmental,social,governance) anche a patto di accettare performance finanziarie più̀ ridotte, mentreil 48% dei risparmiatori rivela di essere disposto a farlo solo in cambio di rendimenti pari o superioririspetto a quelli offerti da scelte di investimento non sostenibili. Mentre il 57% degli intervistati considera la possibilità di modificare le proprie scelte finanziarie da qui al 2024, il 17% si dichiara, invece, del tutto disinteressato ai temi della finanza sostenibile, contro il 13% del 2021. Dati in leggero calo, che focalizzano l’attenzione sulla necessità di incrementare l’interesse degli investitori negli strumenti finanziari green, ma in che modo? Innanzitutto, riducendo i timori dei risparmiatori e promuovendone la consapevolezza finanziaria, ancora troppo carente in Italia. Nel nostro Paese, infatti, il già basso livello dialfabetizzazione finanziariaraggiunge quote ancora più esigue e preoccupanti quando si parla di investimenti sostenibili, rappresentando così un enorme deterrente nelle scelte di finanza verde. Inoltre, come sottolineato dal commissarioConsobChiara Mosca il 7 febbraio 2023, durante il convegno “Investimenti sostenibili. Conoscenze, attitudini e scelte degli investitori italiani”, questi ultimi si dichiarano fortemente spaventati dai rischi legati algreenwashing, inteso come diffusione di informazioni errate relativamente alle caratteristiche di sostenibilità di prodotti e servizi. Tra gli obiettivi prioritari delle autorità di regolamentazione globali rimane, perciò, la necessità di contrastare tale pratica, al fine di tutelare la fiducia degli investitori (o potenziali tali). Fiducia che si rivela essere fondamentale per ottenere un maggiore e sempre più efficace sviluppo del mercato degli investimenti connotati da caratteristiche di sostenibilità, di cui l’economia, ma anche e soprattutto l’ambiente, hanno bisogno, e in tempi brevi.