Troppi banchi vuoti a Milano (e non solo)

Sono10.000 i banchi vuoti nelle scuole elementari diMilano. Dal 2015 a oggi, le primarie del capoluogo lombardo e provincia hanno vistocalareil numero di iscritti: da 132.425 alunni a 121.906 dell’anno scorso. Una flessione che non accenna a fermarsi, nemmeno con le domande di iscrizione per l’anno prossimo. In base ai numeri raccolti dall’Ufficio scolastico territoriale milanese (Ust),a settembre 2023entreranno nelle classi di prima elementare24.715 bambini:873 in menorispetto a oggi. Il fenomeno interessa – anche se in modo meno evidente – anche lemedie, con 322 alunni in meno, e lesuperiori, con 127 sedie vuote in più.Un problema legato innanzitutto alcalodemografico: tra il 2015 e il 2019, dopo il successo di Expo, il Pil della città è aumentato di quasi 10 punti percentuali. Proprio in questa parentesi, infatti, Milano ha vissuto un forte incremento demografico, soprattutto in termini di saldo migratorio. Negli ultimi 2 anni la situazione si è arrestata. Solamente nel mese di aprile 2021, le persone che hanno deciso di togliere la propria residenza a Milano, sono state 4.087. Asettembre 2022ci sono state in totale24 classi in meno rispetto al 2021. Resta ben saldo – addirittura cresce – ilnumero di famiglie che si avvalgono del tempo pienoanche per le scuole elementari: il 92,89%. È nella zona diMilano, MonzaeLodiche la richiesta di tempo pieno supera il 90%. Un divario notevole rispetto ad altre province che si attestano sul 25%. In generale, in Italia dal 2017 si è registratauna media di 140.000studentiin meno all’anno. Il timore è che il calo degli iscritti comporti un taglio dell’organico: negli ultimi 5 anni – secondo il 56° RapportoCensis -gli alunni delle scuole italiane sono passatida 8,6 milioni a 8,2 milioni(un calo del 4,7%, 403.356 in meno). L’onda demografica negativa è particolarmente evidente nella scuola dell’infanzia (-11,5% in 5 anni) e nella primaria (-8,3%). Il fenomeno demografico, secondo le previsioni, avrà effetti sia nella scuola primaria che, poi, nella secondaria di primo grado, con un calo rispetto a oggi di quasi900.000 persone tra i 6 e i 13 anni nel 2032, per arrivare nel decennio successivo a colpire duramente la scuola secondaria di secondo grado:726.000 ragazzi tra i 14 e i 18 anniin meno rispetto al 2022. Tra 20 anni,nel 2042, la popolazione19-24ennesubirà un calo di quasi760.000 personerispetto a oggi: si conteranno probabilmente390.000universitariiscritti e 78.000 immatricolatiin meno rispetto a oggi. Già tra 10 anni, la persone trai3 e i 18 anni diminuiranno, passando da 8,5 milioni a 7,1 milioni.Nel 2042 potrebbero ridursi a 6,8 milioni (1,7 milioni in meno rispetto al 2022).