Usa: anche l’aborto farmacologico è a rischio

Usa: anche l’aborto farmacologico è a rischio

 

Secondo alcuni esperti potrebbe alterare radicalmente l’accesso all’aborto negli Stati Uniti, quasi quanto il ribaltamento della sentenzaRoe v. Wadeche, l’anno scorso,ha eliminato il diritto all’abortoa livello federale.Stavolta, nel mirino dei conservatori, c’èl’accesso all’aborto farmacologico. In questi giorni è attesa una decisione di un giudice federale del Texas riguardo almifepristone, uno steroide che l’Organizzazione Mondiale della Sanità indica come una delle procedure raccomandate per effettuare l’interruzione volontaria di gravidanza nelle prime 9 settimane di gestazione. In molti Paesi, come Francia, Svezia e Scozia, è il metodo prescelto nella metà delle interruzioni volontarie di gravidanza del primo trimestre, quando si verifica la stragrande maggioranza degli aborti. NegliStati Uniti, laFood and Drug Administrationne haapprovato l’utilizzonel 2000 e, dopo la sentenza della Corte SupremaDobbs v. Jackson Women’s Health Organizationdel 24 giugno 2022, un numero crescente di pazienti lo utilizza per interrompere la gravidanza. Ma ora, anche questa pratica potrebbe essere a rischio. Secondo Jenny Ma, raggiunta dalWashington Post, l’esito dellacausa intentata da un gruppo di conservatori contrari all’abortopotrebbe equivalere a «un divieto nazionale all’aborto farmacologico» con un impatto superiore aDobbs. Secondo la consigliera senior delCenter for Reproductive Rights- l’organizzazione di difesa legale globale che cerca di promuovere i diritti riproduttivi – il ribaltamento diRoe«ha lasciato la decisione sull’aborto ai singoli Stati», ma «questo sarebbe un tribunale del Texas che decide se l’aborto farmacologico possa essere consentito o meno in tutto il Paese, anche negli Stati che hanno protetto l’aborto dalla sentenzaDobbs». Come spiega l’organo statunitense di regolamentazione dei prodotti farmaceutici, “il mifepristone è un farmaco che blocca un ormone chiamatoprogesteronenecessario per il proseguimento della gravidanza. Il mifepristone,se usato insieme a un altro medicinale chiamato misoprostolo, viene utilizzato per interrompere una gravidanza fino a 10 settimane di gestazione” (estese nel 2016 dalle 7 previste inizialmente). La coalizione guidata dall’Alliance Defending Freedomha intentato una causa per chiedere a un giudice di revocare questa approvazione. Il gruppo anti-aborto, nella sua azione legale da 113 pagine,sta sollevando interrogativi sul processo di approvazione della Fda nel 2000e su alcune delle modifiche alle regole che sono state apportate da allora. Sostengono che la Fda abbia preferito la politica alla scienza approvando“farmaci abortivi chimici”e ignorando “effetti collaterali potenzialmente dannosi”. La loro causa, spiega ilWashington Post, è stata “ampiamente ridicolizzata” da numerosi esperti legali perché si basa su argomentazioni prive di fondamento, ma i sostenitori del diritto all’aborto hanno già vissuto un’esperienza simile, e non è finita bene. Sotto il presidenteJoe Biden, infatti, in base alle recenti modifiche delle regole, la Fda consente la spedizione o la distribuzione del mifepristone dalle farmacie al dettaglio e i pazienti possono ricevere una prescrizione grazie alla telemedicina negli Stati in cui è legale. «Hanno allentato i requisiti ancora, e ancora, e ancora», ha dichiarato Denise Harle, consigliera senior diAllianceDefendingFreedom, che crede che venga somministrato «a donne che non hanno mai nemmeno visto un medico di persona». Generalmente,ha spiegatola Fda, sarebbe insolito ritirare un farmaco dal mercato dopo più di due decenni dal suo utilizzo sicuro ed efficace. Ma la decisione spetta al giudice federaleMattthew Kacsmaryk, nominato dall’ex presidente Donald Trump e un tempo avvocato in un gruppo legale cristiano conservatore con sede in Texas. È noto per le sue posizioni conservatrici contro il matrimonio tra persone dello stesso sesso e, appunto, l’aborto. Secondo alcuni esperti,non è un caso che la denuncia sia stata presentata nella città texana di Amarillo. «Il modo in cui i tribunali distrettuali del Texas distribuiscono i casi fa sì che ci siano alcuni posti in cui sai praticamente quale giudice otterrai», ha spiegato all’emittenteNprla professoressa di diritto all’University of Texas, ad Austin, Elizabeth Sepper.E gli appelli eventuali andrebbero dritti davanti alla Corte Supremadegli Stati Uniti d’America, per via del 5° Circuito, meno di un anno dopo che la sua maggioranza conservatrice ha ritrattato il diritto costituzionale all’aborto. Cosa succederebbe se il giudice Kacsmaryk si dovesse schierare contro l’aborto farmacologico?Il mifepristone dovrebbe essere ritirato dal mercato, almeno temporaneamente, e la Fda potrebbe scegliere di riavviare il processo di approvazione: questo potrebbe richiedere anni. «DopoDobbs -spiega Jenny Ma – sembrava quasi che ci fossero due Americhe, dove l’accesso all’aborto era consentito in alcuni Stati e non in altri. Stavolta equivarrebbe a un divieto a livello nazionale dell’aborto farmacologico e i pazienti che cercano questa cura non sarebbero in grado di ottenere questa assistenza da nessuna farmacia, medico o fornitore». Anche se il misoprostolo, spiega ilWP, è ampiamente utilizzato da solo per eseguire aborti in tutto il mondo, gli studi dimostrano che è meno efficace del regime a due fasi e di solito causa più crampi e sanguinamenti. Il divieto delle pillole abortive, inoltre, porterebbe a unsovraffollamento delle cliniche abortive che forniscono aborti chirurgici, gravando sui sistemi sanitari. IlWashington Postspiega che i sostenitori del diritto all’aborto hanno lanciato un duro avvertimento all’amministrazione Biden: è tempo diprendere sul serio le minacce “marginali” che potrebbero finire per bloccare l’accesso all’aborto in tutto il Paese.