Bologna: Oriente e Occidente si incontrano nella fotografia di Farah Al Qasimi

In mostra alMASTdi Bologna, la fotografa, originaria degli Emirati Arabi,Farah Al Qasimievocal’atmosfera di Dearborn,un sobborgo di Detroit, dove vive una grande comunità araba. «Ho pensato anche al blues, a quella miscela di dolcezza e dolore», ha spiegatoFarah Al Qasimi- nata ad Abu Dhabi nel 1991, vive tra Dubai e Brooklyn – parlando del progettoRed River Blues (Dearborn)realizzato per ilMASTeesposto nella photo galleryin occasione dellaVII edizione del MAST Photography Grant on Industry and Work(a cura di Urs Stahel) alla Fondazione MAST diBologna. Selezionata come finalista,insieme a Hicham Gardaf, Lebohang Kganye, Maria Mavropoulou e Salvatore Vitale, l’artista emiratina, che ha studiatofotografia e musica allaYale University, conseguendonel 2017 il Master of Fine Arts alla Yale School of Art, raccontale trasformazioni del lavoroa Dearborn, sobborgo di Detroit, nel Michigan, sede storica della Ford Motor Company. Il titoloRed Rivers Bluesallude ancheal fiume che attraversa la cittàe che ha reso possibilelo spostamento delle merci necessarie per l’attività di quell’enorme complesso industriale: “una linea vitale” anche per la comunità araba che da tempo vive lì. Una mostra che racconta le commistioni culturali, il delicato rapporto tra mondo arabo e Occidente, tra lavoro e flussi migratori. Farah Al Qasimi. Raffineria Marathon, 2022 Farah Al Qasimi. Thunderbird (crema sbiancante per la pelle), 2022 Farah Al Qasimi, Nour a casa, 2022 Farah Al Qasimi, Sorelle, 2022 Farah Al Qasimi davanti allo studio wall, MAST, photo Manuela De Leonardis.