La scienza? Te la spiegano i bambini

La scienza? Te la spiegano i bambini

 

Gli editori dellarivista scientifica onlineFrontiers for Young Minds, si sono lanciati in un’impresa audace:far capire la scienza a tutti, anche ai bambini. Come ha ammessoJon Lorsch, direttore delNational Institute of General Medical Sciences, «gli scienziati tendono a usare il loro gergo e non pensano se si tratta di parole che il pubblico conosce. A volte però per spiegare effettivamente qualcosa è necessaria una frase piuttosto che un’unica parola complessa». Partendo da questa consapevolezza è natoFrontiers for Young Minds, che nei suoi nove anni di attività ha attirato quasi 30 milioni di visite online e ha sulla homepage un messaggio molto chiaro:la scienza per i bambini, curata dai bambini. L’idea è nata da una battuta diRobert T. Knight, professore di psicologia e neuroscienze all’Università della California a Berkeley. Poco prima dell’inizio del meeting dellaSociety for Neurosciencedel 2007 a San Diego, una decina di membri si trovarono coinvolti in undibattito sul processo di revisione degli articoli scientifici, sul modo in cui venivano esaminati e sulla selezione dei paper da pubblicare e divulgare. «Forse dovremmo mettere i bambini al comando», ha suggerito Knight, pensando che i più piccoli potessero semplificare il lavoro. Gli altriscienziatismisero di discutere e decisero di trovare un modo per mettere pratica quest’idea. Qualche anno dopo,Knight trovò un’opportunità per coinvolgere i giovani nel processo scientifico. Fu infatti reclutato dall’editore scientifico diFrontiersper curare una delle 185 riviste online gratuite,Frontiers in Human Neuroscience, e accettò a una condizione:la casa editrice doveva lanciare una nuova pubblicazione scientifica per bambini eadolescenti,nella quale fossero proprio loro a occuparsi delle revisioni. E così avvenne. I giovani recensoriche si occupano di revisionare i pezzi della rivistavengono reclutati attraverso una rete di esperti, di solito ricercatori o dottorandi in materie scientifiche. A volte partecipano alle revisioni anche intere classi di studenti. a oggi il progetto conta850 recensori sparsi in tutto il mondo, necessari per garantire una diffusione capillare del progetto.Non servono requisiti specificiper diventare revisori ma semplicemente avere passione per le scienze. Finora, la rivista stima che circa 5.500 bambini e adolescenti di 64 Paesi abbiano recensito gli articoli pubblicati. La rivista viene pubblicatain inglese, arabo ed ebraicoe quest’anno dovrebbe introdurre le edizioni in francese e cinese mandarino. Oltre il 70% dei lettori di Frontiers for Young Minds ha meno di 18 anni; la maggior parte proviene dagli Stati Uniti (4,7 milioni), dall’Europa (oltre 2 milioni), dall’India (1 milione) e da altre parti dell’Asia (1,3 milioni). Altri 1,4 milioni di lettori vivono in Canada, Australia, Africa e Medio Oriente. Anche ilWashington Postsi è occupato del progetto innovativo eha raccolto alcune testimonianze dei recensori, come quella diHillel, oggi dodicenne, che si è appassionata alla scienza partecipando alle Olimpiadi nazionali di matematica in Israele a soli 10 anni. «All’inizio pensavo fosse una cosa da nerd, ma poi ho capito che non dovevo sentirmi in imbarazzo per questo. Ho visto uno spazio per esprimermi». Hillel ha recensito cinque articoli e nel maggio 2022ha dedicato una recensione sulle connessioni tra il cervello e il resto del corpo alla memoria del suo cane. Quando si mette al lavoro cerca le sezioni che difficilmente saranno comprese dagli altri studenti. «Devo sedermi in una stanza e concentrarmi. – ha detto – A volte ci vogliono due o tre giorni». C’è poi la storia diYounis, un adolescente degli Emirati Arabi Uniti chea 15 anni aveva già revisionato due articoli. Dopo aver letto titolo e abstract. «per un periodo che va dai due ai cinque giorni, facevo ricerche per comprendere a fondo l’argomento», ha spiegato, specificando poi di rileggere l’intero documento tre volte, annotando le sezioni che potevano essere migliorate. Ora che ha 16 anni ed è troppo grande per continuare a recensire articoli per Frontiers for Young Minds, Younis è felice di aver partecipato e spera un giorno di diventare uno scienziato. Finora,10 vincitori del Premio Nobel hanno pubblicato documenti suFrontiers for Young Mindse altri 10 documenti sono in fase di revisione. I vincitori delNobelvengono intervistati dalla scrittrice scientificaNoa Segev, figlia di Idan Segev, noto neuroscienziato che fa parte della rivista. La giornalista elabora poi i documenti e si consulta con chi li ha realizzati prima di sottoporre il lavoro ai giovani revisori, che si attengono allo stesso principio per tutti gli articoli: la scienza deve essere spiegata in modo semplice e comprensibile. May-Britt Moser, norvegese che ha vinto il Premio Nobel 2014 per la fisiologia o la medicina per le sue scoperte sul sistema cerebrale di mappatura dell’ambiente circostante, ha scritto un articolo suFrontiers for Young Mindsesostiene la missione della rivista.«Quello che diciamo nel nostro laboratorio è: se non riesci a comunicare le tue scoperte ai bambini, allora non le hai capite neanche tu». Il biologo israelianoAaron Ciechanover, premio Nobel per la chimica nel 2004, ha scritto un articolo per la rivista che spiega il funzionamento del sistema di demolizione delle proteine danneggiate o non più necessarie, e ammettendo di essersi divertito a tenere conferenze davanti a bambini piccoli, si è detto convinto chegli scienziati non debbano sminuire la loro intelligenza e capacità di comprensione. Idan Segevha detto infine di ritenere che lo stesso principio dovrebbe essere applicato alla comunicazione scientifica a tutti i livelli. Nessun argomento dovrebbe essere considerato troppo complesso per i giovani scienziati. «Tutto può essere spiegato, ne sono certo».