L’Australia Day è sempre di più l’Invasion Day

L’Australia Day è sempre di più l’Invasion Day

 

I cittadini australiani scendono in piazza per sostenere lepopolazioni indigenenel giorno della festa nazionale. Secondo quanto riferisce l’agenzia di stampaReuters, ieri migliaia di australiani hanno riempito le strade di diverse città – inclusa Sydney, la capitale del Nuovo Galles del Sud, e Adelaide, sulla costa meridionale – per protestare contro quello che gli appartenenti alla comunità delle Prime Nazioni chiamano “Invasion Day” o “Survival Day”. A partire dal 1994, tutti gli Stati e i territori australiani celebrano l’Australia Day, la ricorrenza che il 26 gennaio commemora lo sbarco della prima flotta (First Fleet) dicoloni britannicinella baia di Sydney (Sydney Cove), avvenuto il26 gennaio del 1788sotto la guida del comandante Arthur Phillip. Quella stessa data segna, di fatto, l’inizio del declino delle popolazioni indigene che hanno abitato indisturbate l’Australia per migliaia di anni, decimate dallemalattie introdotte dagli inglesi– un’epidemiadi vaiolo scoppiata 15 mesi dopo il loro arrivo ne uccise circa il 70% – e dalgenocidiodegli aborigeniperpetrato almeno fino al 1930 (l’Università di Newcastle ha realizzato unamappadei massacri aggiornata nel 2022). Stando all’ultimocensimentorealizzato dall’Australian Bureau of Statistics, oggi la comunità delle Prime Nazioni, che include gli aborigeni continentali e gli isolani dello Stretto di Torres, comprende812.000 persone, rappresentative del3,2% della popolazione australianacomplessiva. Il 64% degli australiani, come rileva unsondaggiopubblicato il 24 gennaio dalla società di ricerche di mercato Roy Morgan, ritiene che la ricorrenza del 26 gennaio debba continuare a essere chiamata “Australia Day”. Ma il54,5% degli under 35 preferirebbe che fosse conosciuta come “Invasion Day”, percentuale che sale al 56% per gli under 25, l’8% in più rispetto all’anno precedente. La sensibilità sta cambiando anche tra le aziende. Società come il colosso dei supermercati Woolworths o la compagnia di telecomunicazioni Telstra hanno offerto ai dipendenti la possibilità dilavorare il 26 gennaio e prendersi un altro giorno libero. Lo stato di Victoria, nell’Australia meridionale, haannullatola parata annuale prevista per il 26 gennaio, e diversi personaggi pubblici di rilievo – tra cui il premier liberal della Tasmania Jeremy Rockliff e l’attore australianoChris Hemsworth– hanno proposto dispostare la datadella celebrazione. Il primo ministro del Governo laburistaAnthony Albanese non è d’accordo, ma ha proposto unreferendumche dovrebbe tenersi entro la fine dell’anno perriconosceregli indigeni nella Costituzione australiana, entrata in vigore nel 1901. L’ultimo referendum costituzionale che hariguardatogli aborigeni è stato indetto nel 1967, e ha visto l’approvazione di un emendamento col quale è stato riconosciuto agli indigeniil diritto di essere conteggiati nel censimentodella popolazione.