Shopping: la rivincita dei negozi “fisici”

Contro ogni previsione, i negozi “fisici” non hanno terminato la loro corsa.Con l’arrivo dellapandemia, si è veramente creduto che l’e-commerce- che nel 2020 ha guadagnato 5 anni di crescita in 1 soltanto – avrebbe preso definitivamente ilposto del negozio fisico.Ma così non è stato. Con il termine e-commerce si indica l’insieme delle attività di vendita e acquisto di prodotti effettuato tramite internet: il nuovo modo di effettuare acquisti che ha stravolto i modelli di consumo ma non ha soppresso le modalità di vendita tradizionali.È ciò che si evince dallaNational Retail Federation Big Show 2023 (Nrf),la conferenza annuale organizzata dalla federazione nazionale dei commercianti statunitensi. Lo scorso anno è avvenuta la cosiddetta “rivincita” del negozio fisico.Infatti, alla fine del 2022 le vendite in store hanno registrato unacrescita del 5,3%rispetto al 2021. Anche Matthiew Shay, il Presidente dellaNrf, ha dichiarato che«i consumatori continuano a fare acquisti come hanno sempre fatto». Lafiducia tra venditore e compratoreè uno dei punti di forza su cui è basato ilcommercio fisico. AlMarketing & Retail summit 2022, il Managing Director diAccenture, Matteo Arata, hamostrato comeil 73% degli italiani preferisce acquistare in negozio invece che su internet.Perché? Il 37% lo preferisce per il piacere difare la spesa dal vivo, il 21% per potertoccare i prodotti,il 10% lo considerameno costoso(non ci sono le spese di spedizione). Ilsopravvento dell’e-commerce, l’innovazione, la digitalizzazione e il peso della pandemia hanno portato i negozi ainvestire diversamente le proprie finanzein questi ultimi anni. Internet è divenuto un canale fondamentale per incoraggiare gli acquisti, ma non il migliore. Se il negozio chiude, il canale di venditaonlineviene penalizzato.Il negozio può sopravvivere senza e-commerce, ma non il contrario. Tuttavia,i negozi sono stati costretti ad assecondare il cambiamento tecnologicoin atto. L’avvento deimarketplace- luoghi reale o metaforici in cui avvengono scambi commerciali paragonabili a dei veri e propri supermercati online – e deisocialcommerce -l’acquisto e la vendita di servizi attraverso i social media e la loro successiva condivisione – hanno portato numerosi brand a interrogarsi sulle le loro modalità e innovarle. Inizialmente, specialmente le case di moda, hanno guardato con diffidenza questa innovazione, per timore di uno sconvolgimento del rapporto diretto tra impresa e distributore, tentando poi di trovare soluzioni che permettessero loro distare al passo con le esigenze moderne. Le richieste del cliente cambianoe allo stesso tempo gli investimenti dei distributori nei loro negozi non sono più quelli del passato.Il nostro tempo chiede efficienza, velocità e ordine. Secondo Thierry Gadou, Charmain & Ceo diSes Imagotag- azienda specializzata in sistemi di etichettatura elettronica per scaffali e vendita al dettaglio fisica – èindispensabile la digitalizzazione del negozio. Infatti, il cliente, uscendo dal magazzino, ricorda generalmente al 50-60% i prodotti presenti sugli scaffali. Pertanto, numerose sono le proposte dei distributori per venire incontro ai clienti: per esempio con l’introduzione di etichette elettroniche, di telecamere che scansionano gli scaffali. In questo modo il negozio aumenta la sua produttività, diventando più attraente.