Cosa prevede il Fondo per contrastare il consumo di suolo?

NellaLegge di bilancio 2023l’Articolo 1, ai commi 695 e 696, istituisce ilFondo per il contrasto al consumo di suolo. Il cosiddetto “consumo del suolo” nasce comeprocesso di antropizzazione, chetrasforma superfici naturali in artificiali, per il solofine economico.La cementificazione e l’impermeabilizzazione producono la variazione del paesaggio e la frammentazione del territorio con conseguenze drammatiche. Per esempio, laperdita delle aree agricole e di quelle naturali(con la conseguente riduzione delle produzioni), l’aumento difrane e alluvioni, i cambiamenti climatici, ladistruzione degli habitatdi numerose specie e la scomparsa dei centri rurali. L’ultimo rapportoSnpa – Sistema Nazionale Protezione Ambiente,relativo al consumo del suolo in Italia, spiega chenel 2022- rispetto al 2021 – si è registrato unincremento di 6.344,44 ettari di suolo consumato. Il picco è stato inLombardia, con 882,98 ettari. La maggiore densità di cambiamenti si è registrata entro 1 km dal mare, nelle città, nelle zone urbane e periurbane. Stando al rapportoIspra2022, il consumo di suolo ha toccato valori che non si vedevano da 10 anni, arrivando a2,2 metri quadrati al secondo. In altri termini:consumiamo una media di 19 ettari al giorno.Proprio per questo, l’obiettivo principale del Fondo è quello diindividuare aree su cui avviare gli interventi e valutare le tipologie di opere necessarieaffinché si possa generare un effetto di rinaturalizzazione del suolo e di ripristino delle relative funzionalità. Il piano per la transizione ecologica si è posto l’obiettivo di unconsumo netto pari a zero entro il 2030.Il fondo stanzia160 milioni, da qui al 2027,per raggiungere questo obiettivo importante, che anticipa addirittura di 20 anni quello europeo. Nello specifico, l’istituzione del Fondo è finalizzata aconsentire la programmazione e il finanziamento di interventi per la rinaturalizzazione di suoli degradati,o in via di degrado, in ambito urbano e periurbano. Nella relazione della Manovra 2023 viene spiegato che gli interventi dovranno riguardareazioni di contrasto al consumotramite larinaturalizzazionedel territorio e il ripristino della naturalità dei suoli, l’incremento della capacità di ritenzione idricao della permeabilità del suolo, la realizzazione diinfrastrutture verdi,il recupero delle acque meteoriche per irrigare le aree verdi e il contrasto al degrado del suolo e alla desertificazione. È prevista la creazione di un Tavolo tecnico che sarà composto da rappresentanti dellaDg Ussri – Direzione Generale Uso Sostenibile del Suolo e delle Risorse Idrichein qualità di coordinatori. Lo stanziamento complessivo di160 milioniverrà spalmatonei prossimi 5 anni: 10 milioni nel 2023, 20 milioni nel 2024, 30 milioni nel 2025 e 50 milioni nel 2026 e 2027. Il primo passo da fare è culturale:capire che il suolo è una risorsa limitatae che le sue funzioni sono vitali nei cicli ambientali, nellabiodiversitàe nel clima, ma anche per prevenire i dissesti idrogeologici. Salvare il suolo significa salvare il nostro habitat e la nostra qualità di vita.