La Mappa social dell’Intolleranza

La Mappa social dell’Intolleranza

 

La settima“Mappa dell’Intolleranza”disegna un’Italia carica di un odio sempre più radicalizzato, intenso e polarizzato. Le tra vittime principali, quest’anno, ci sono (ancora)le donne, le persone con disabilità e le persone omosessuali. L’analisi è stata realizzata daVox- Osservatorio italiano sui diritti, un’associazione no profit che dal 2015 monitora i linguaggi di odio su Twitter, in collaborazione con l’Università Statale di Milano, l’Università di Bari Aldo Moro, Sapienza – Università di Roma eIT’STIMEdell’Università Cattolica di Milano. In 10 mesi di rilevazione, da gennaio a ottobre 2022,sono stati esaminati 629.151 tweet, di cui 583.067 negativi. Si tratta del93%. Nel 2021 ne erano stati estratti 797.326, ma quelli critici erano “solo” il 69%. L’analisi è in grado di distinguere tweet ironici da tweet discriminatori: la piattaforma diSocial Network Analytics & Sentiment Analysis, progettata dal Dipartimento di Informatica dell’Università di Bari, utilizzaalgoritmi di intelligenza artificialepercomprendere la semantica del testoe individuare ed estrarre i contenuti richiesti. Sonole donnea ricevereil 43,21% dei tweet negativi, seguite da persone con disabilità (33,95%), persone omosessuali (8,78%), migranti (7,33%), ebrei (6,58%) e musulmani (0,15%, in forte diminuzione rispetto al 19,57% dello scorso anno). In tutte e 6 le categorie prese in considerazione, la percentuale di tweet negativi è decisamente più alta rispetto alla percentuale di quelli positivi, che non superano mai la soglia del 20%. «Le vittime di quest’anno non sono solo minoranze, religiose o etniche, ma singole persone di categorie più ampie: donne, persone con disabilità, persone omosessuali», spiega dall’Università degli Studi di Milano la ProrettriceMarilisa D’Amico,costituzionalista e co-fondatrice diVox Diritti. Le piattaforme come Twitter, inoltre, privilegiano i contenuti negativi perché sono quelli più fortemente polarizzati e implicano una risposta immediata dell’utente. La Mappa dell’Intolleranza mostra anche l’origine dei tweet di odio, grazie alla lorogeolocalizzazione: quello indirizzato alledonne, categoria che si conferma ogni anno al primo posto, è diffuso in tutta Italia, con picchi nelle città di Bologna, Firenze, Roma e nel centro della Penisola. Le discriminazioni si diffondono, da anni, in concomitanza con le notizie difemminicidi. Ma nel 2022 l’episodio che ha scatenato più tweet di odio contro le donne è statol’elezione diGiorgia Melonia Presidente del Consiglio e la sua scelta di usare il maschile per il suo titolo. «Prima il lessico dell’odio era più legato albodyshaming, ma dalla pandemia in avanti molti attacchi si sono concentrati sulla competenza e sulla professionalità delle donne. Il lavoro emerge anche quest’anno come co-fattore scatenante dell’hatespeechmisogino, così come lo scorso anno», spiegaSilvia Brena, giornalista e co-fondatrice diVox – Osservatorio italiano sui Diritti. L’hate speechnei confronti delle personecon disabilità“si configura come una vera e propria intolleranza, che coinvolge sempre più giovani e sempre più l’ambito scolastico, sconfinando anche in atti di bullismo”, spiega il rapporto. Inoltre, la rilevanza del fenomeno parla anche di una distorsione lessicale e sempre più spesso la disabilità viene usata come insulto: termini come “demente”, “mongoloide” e “handicappato” sono stati registrati tra le offese più ricorrenti sui social. A livello geografico i tweet negativi si sono concentrati in Piemonte e a Bologna e Firenze. I picchi d’odio sono stati registrati a seguito di un’omelia di Papa Francesco che invitava a considerare la disabilità una sfida per costruire insieme una società più inclusiva, oltre alla notizia di un taxista veronese rifiutatosi di prendere a bordo un disabile. Per quanto riguarda lepersone omosessuali, questo cluster torna sul podio dopo anni di indifferenza, o quasi, da parte deglihatersonline. Anche in questo caso, molti tweet negativi emergono quando accade qualcosa che attira l’attenzione mediatica, come durante ilGay Prideo dopo le polemiche sulDdl Zan. Nel 2022 i tweet di odio si sono concentrati duranteil Festival di Sanremo,quando il comico Checco Zalone ha raccontato la «storia Lgbtq+ ambientata in Calabria» sul palco dell’Ariston, e in generale in concomitanza con aggressioni omofobe. Tra le zone più intolleranti: il Veneto, la Calabria, e la città di Bari. Dal Nord Italia invece, provengono molti tweet legati all’antisemitismo, così come da Roma. I picchi di odio si registrano in occasione della Giornata della Memoria e ogni qualvolta si verifichino aggressioni contro ebrei, di stampo antisemita. Il 27 gennaio 2022 è stato registrato un picco quando alcuni manifestanti No Vax tra Torino, Perugia e Belluno indossarono le divise dei deportati, distribuendo volantini sulla Shoah e paragonando le norme anti-Covid allo sterminio degli ebrei. Stranieri e migranti“rappresentano la categoria sociale con una percentuale più alta di incremento di tweet negativi all’interno del cluster rispetto al 2021” (erano al 5,61%). Provengono in particolar modo da Veneto, Lazio e Puglia, e si devono ancora una volta alla forte attenzione mediatica sugli sbarchi e sui profughi, soprattutto in seguito all’invasione russa dell’Ucraina. Mentre i tweet d’odio contro i musulmani, in calo quest’anno, si sono registrati in seguito alla sentenza per l’attentato a Parigi al Bataclan e all’uccisione in Siria di due dirigenti dell’Isis. Una parte della Mappa dell’Intolleranza è stata realizzata in collaborazione conGIULIA – Giornaliste Unite Libere Autonome, l’associazione di rilievo nazionale che si impegna a modificare lo squilibrio informativo sulle donne e a battersi affinché le giornaliste abbiano pari opportunità nei luoghi di lavoro. Il focus sui media ha preso in considerazione 45 profili di giornalisti, 22 uomini e 23 donne, e 12 testate: su un totale di 726.101 menzioni, il 79,03% è di carattere negativo. Tra le testate più attaccate,FanPage,LiberoeIl Fatto Quotidiano, mentre tra i professionisti troviamo al primo posto Angela Caponnetto (Rai) tra le donne e Antonio Socci (Libero) tra gli uomini.