La moda che non piace a tutti

«Signora mia, ormai èla normalità la vera trasgressione». Me lo immagino più o meno così ildialogo tra due donne borghesidalla mentalità ristrettadegli anni Ottanta o Novanta, intente a commentare le gesta del vip di turno. E sono abbastanza certa che esistanofilmdell’epocache ricalchino uno scenario simile. Non mi sarei invece per nulla immaginata di dover parlare di normalità e trasgressione in relazione agli orientamenti sessuali oggi, nel 2023. E ancor meno di farlo percommentare le parole di Giorgio Armani. Anche i meno avvezzi alla moda associano aArmaniil concetto dieleganza, sobrietà e discrezione. Gli abiti del marchio sono fuori dal tempo, sempre chic e scelti dalla maggior parte delle celebrità per le occasioni più glamour. E lui, “Re Giorgio” come viene ribattezzato da anni, parla quasi sempre attraverso loro. Raramente concede interviste e quando lo fa si allinea almoodche lo contraddistingue, la sobrietà. Stupisconoquindi,le sue ultime dichiarazioni, arrivate in appendice allasfilatadel brand con la quale è terminata lasettimana della moda maschile di Milano. In passerella il designer ha presentato come di consueto abiti sartoriali impeccabili eha chiuso lo show facendo sfilare una serie di coppie, tutte formate da un uomo e da una donna. Unascelta non casualema voluta, che Giorgio Armani ha motivato in un’intervista, dicendo che «si parla di un uomo e di una donna che si vogliono bene, che si amano. Facciamo vederequesta realtà che piace a tutti: poi ci sono le trasgressioni, le varianti, le modernità. Vanno bene, non dico nulla naturalmente, ma mi piaceva rivedere una coppia carina». Posto che mi sfugga la necessità di mostrare altro se non abiti nel corso di una sfilata, credo che se ancora oggi siaccostino gli orientamenti sessuali e sentimentali delle persone ai concetti di trasgressione e varianti, esista un problemae anche bello grosso. Ancora di più se a farlo è una persona che sulla sua vita privata ha sempre mantenuto un enorme, e assolutamente legittimo, riserbo, ma sulla quale tanto si è rumoreggiato. Del Giorgio Armani fuori dai defilè poco si sa e non è certo questa la sede per alimentare gossip ma non è un mistero che le voci su sue presunte relazioni omosessuali si siano spesso susseguite e chelui stesso abbia detto di aver amato donne e uomini. Se ildiritto alla privacyè sacrosanto e nessuno si sognerebbe mai di pretendere da Armani dichiarazioni ulteriori, lo è anche non esternarne di offensive o escludenti o cadere nelladoppia morale. Lamodaprima di altri settori si è fatta portabandiera di una rivoluzione culturale che, passando anche attraverso gli abiti, ha spinto molte persone a sentirsi libere di indossare ciò che faceva sentire loro più comode, fuori ma anche dentro. E probabilmente anche per questo ledichiarazionidel designer sono sembratestonatee per molti versi inaccettabili. Quelpiace a tuttirappresenta il contrario di ciò che la moda predica.Non è inclusivo ma esclusivo, divisivo, classista. Come espresso anche daVladimir Luxuriain untweet, dire che una coppia etero piace a tutti significa sottintendere, anche solo per ipotesi, che una formata da persone della comunitàlgbtq+non piaccia, e se non curarsi dei giudizi altrui è un consiglio che tutti dovrebbero seguire, non si può ignorare quantomessaggi simili possano essere pericolosi. A dimostrarlo anche i tanti commenti social che facendo da contraltare a quelli sdegnati, difendono la scelta dello stilista parlando dilibertà creativama dimenticando, forse, come le cronache dei giornali siano purtroppo piene di storie diragazzi e ragazze bullizzatiper il proprio orientamento sessuale, che nei casi più gravi si tolgono la vita perché si sentono esclusi dalla società. Diversi in un mondo in cui un uomo e una donna che si baciano sono un bello spettacolo. Un uomo e un uomo, una donna e una donna un po’ meno.