Cartelli e foto di bambini.Quegli stessi bambini che sono mortia causa di patologie determinate dall’esposizione ad alti livelli di inquinamentoe che invece, dovevano vivere. Che avevano tutto il diritto di vivere. Su uno dei tanti messaggi sventolati durante la protesta, uno riportava ilnumero dei pazienti ricoverati nel reparto di oncoematologia pediatrica:al momento,55. Sabato 25 febbraioa Tarantosi è svolta lamanifestazione contro l’immunità penale concessa ai gestori diAcciaierie d’Italia,ex Ilva, col decreto legge sugli impianti strategici approvato nei giorni scorsi dal Senato. Centinaia di cittadini (non solo adulti, ma anche tanti bambini) si sono radunati in Piazza della Vittoria, nel centro della città, perdire no allo scudo penale.Ha partecipato alla mobilitazione anche la cantante Romina Power, che ha dichiarato: «Sono qui per dirvi cheè un vostro diritto vivere.È un nostro diritto inviolabile, è scritto nella Costituzione italiana. Nessun nuovo decreto potrà e dovrà toglierci questo nostro diritto». Durante la protesta, un gruppo di manifestanti con tuta e casco da operaio ha gettato e sparso per terra deitubi e una polvere rossastra: il riferimento è alminerale di ferro usato per caricare gli altifornidell’ex Ilva. Sul palco anche un uomo vestito con la toga damagistrato ma con le mani legate, impossibilitato a svolgere il proprio lavoro a causa della nuova normativa, e un altro che teneva davanti a sé un enorme scudo nero, con sopra la scritta “immunità penale”. Tante anche le figure istituzionali e i politici: il vicepresidente del M5S Mario Turco e il consigliere comunale M5S Mario Odone, i sindaci di Grottaglie e Crispiano, Ciro D’Alò e Luca Lopomo. I cittadini di Taranto hanno scritto unaletterarivolta al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, con la quale chiedono “unanuova deliberazione alle Camere sulla nuova legge di immunità penale per i gestori dell’Ilva”. “Lei – scrivono i cittadini a Mattarella – ha una prerogativa costituzionale importante, quella ai sensi dell’articolo 71 della Costituzione, disollevare una questione di costituzionalitàsu un testo di legge e rinviarlo alle Camere.” La lettera prosegue: “Alla luce dei dati epidemiologici dello Studio Sentieri, recentementeaggiornati e pubblicati il 23 febbraiodall’Istituto superiore della sanità, risulta che non vi è stato alcun miglioramento della salute e che è continuato, anche dopo il 2013, l’eccesso di mortalità e di ospedalizzazioni a Taranto, colpendo in modo intollerabile anche i bambini. Recentementesi sono registrati a Taranto picchi di benzene mai vistie l’Arpa (Agenzia regionale per la protezione ambientale, ndr) li ha attribuiti agliimpianti Ilva. La magistratura ha aperto un’indagine sui lavori di messa a norma e sulla procedura di Autorizzazione Integrata Ambientale”. “La magistratura – concludono i cittadini – resta il nostro riferimento e la nostra speranza.Siamo scesi in piazza aTarantoin difesa della sua autonomia”.
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