In arrivo nuovi divieti per i fumatori

Dopo la stretta sul fumo della Nuova Zelanda, che con una strategia “endgame”che vieta le sigarette a tutti i cittadini nati dopo il 2008punta a raggiungere una generazionesmokefreeentro pochi anni, anche nel nostro Paese potrebbero arrivare nuovi divieti. Non solo al chiuso, ma anche all’aperto, come già accade in molti Paesi. A 20 anni dall’introduzione della “Legge Sirchia”che ha vietato il fumo in tutti i luoghi pubblici, infatti, il ministro della Salute Orazio Schillaci ha annunciato cheintende ampliare la legge, promettendo nuove restrizioni, sia per le sigarette tradizionali che per quelle elettroniche. Durante un’audizione alla Commissione Affari sociali della Camera, ha spiegato che «vista la preoccupante diffusione di stili di vita non salutari» intende «affrontare il contrasto del tabagismo, che è tuttora la principale causa di morbosità e mortalità prevenibile in Italia». Secondo l’Istituto superiore di sanità, infatti, «il fumo non è responsabile del solo tumore del polmone, ma è anche ilprincipale fattore di rischio per le malattie respiratorie e cardiovascolari»: secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità, provoca8 milioni di morti l’anno nel mondo. L’obiettivo dei nuovi divieti, ha spiegato il ministro, èraggiungere gli obiettivi stabiliti dalPiano Europeo contro il Cancro 2021e arrivare a una generazione libera dal tabacco entro il 2040. Per questo, l’aggiornamento della legge 3/2003 dovrebbeestendere il divieto di fumo in altri luoghi all’apertoin presenza di minori e donne in gravidanza eeliminare la possibilità di attrezzare sale fumatoriin locali chiusi. Non solo: tendendo conto della «crescente diffusione di nuovi prodotti, come sigarette elettroniche e prodotti del tabacco senza combustione, e delle sempre più numerose evidenze sui possibili effetti dannosi per la salute», i divieti dovrebbero essereestesi anche alle sigarette elettroniche a ai prodotti del tabacco riscaldato.A questo si aggiungerebbe l’estendere del divieto di pubblicità ai nuovi prodotti contenenti nicotina. A guidare la linea, ha spiegato il Ministro, è che “i molteplici interessi correlati ai prodotti del tabacco, che coinvolgono i dicasteri economici,non prevalgano sulla tutela della salute”.