Il nodo trivelle sta per venire al pettine

«Lottare controle trivellesignifica lottare per l’ambientee chi non lo fa, come questo governo, favorisce le lobby». Parola diGiorgia Meloni. Almeno nel 2016 quando, in vista del referendum (fallito) per negare il rinnovamento delle concessioni di trivellazione, la leader di Fratelli d’Italia attaccava l’alloragoverno Renzi, accusato di essere dalla parte dei poteri forti contro gli interessi nazionali. Oggi Meloni è al governo e la musica è di tutt’altro tipo. Una norma inserita dal governo neldecreto Aiuti quatersblocca i permessi di trivellazione. L’obiettivo è quelli diaumentare la produzione energeticain un momento molto difficile per l’Italia a causa dellaguerra in Ucraina. A rivendicare l’importanza di nuove trivellazioni è stata la premier stessa che già a novembre diceva di voler garantire la «messa in sicurezza del tessuto produttivo». Ma le opposizioni sono sul piede di guerra. Pd, 5Stelle e Verdi-Sinistra (il Terzo Polo si è sfilato) hanno deciso di presentare in commissione Bilancio gli emendamenti soppressivi della norma sblocca trivelle. Secondo Marco Grimaldi, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra in commissione Bilancio della Camera, «si tratta di un provvedimento che riporta indietro l’Italia edanneggia lalotta al cambiamento climatico». Unite nel no alla proposta del governo, le opposizioni hanno comunque posizioni diverse sul tema. I 5Stelle sono contrari in toto all’idea di far ripartire le estrazioni che aprono allosfruttamento di giacimenti nell’Alto Adriatico, con l’esclusione dell’area di Venezia. Il Pd punta a bloccare le nuove estrazioni tra le 9 e le 12 miglia dalla coste italiane, prendendo però in considerazione l’ipotesi di efficientare le concessioni di coltivazione di gas sospese o improduttive. La linea più incerta del Pd è sintomo anche delle prossime primarie che vedono come principali sfidantiStefano BonaccinieElly Schlein. I due sono divisi anche su questo tema: il presidente dell’Emilia Romagna ha sempre rivendicato la posizione pro trivelle del fu governo Renzi (del quale Bonaccini è stato sostenitore) mentre Schlein ha criticato diverse volte quella scelta. Anche nella stessa maggioranza ci sono stati malumori nel recente passato. Il presidente del VenetoLuca Zaia(Lega) ha fatto sapere di essere contrario a nuove trivellazioni sul territorio della sua regione. Zaia ha anche ricordato come il Carroccio fosse statoa favore del referendum anti trivelle del 2016. Ma, di fronte alla crisi energetica, il governo sembra procedere spedito. Ora tutti guardano a quello che accadrà oggi in aula dove il testo definitivo è approdato da poco. L’orologio istituzionale dice che c’è tempo fino al 17 gennaio per approvare il decreto che prevedein totale misure da 9 miliardi sull’energia. Ma il nodo trivelle non sembra così facile da sciogliere.