Quanto costa riparare Nord Stream?

Lariparazione del gasdotto sottomarinoNord Stream, danneggiato proprio tra una fase e l’altra della guerra in Ucraina, costerebbe almeno 500 milioni di dollari, pari a circa 470 milioni di euro. A dirlo è ilNew York Times,che cita fonti anonime vicine a chi si occupa direttamente delle valutazioni. La cifra viene riportata in queste ore anche in Italia. Il grande gasdotto, che collega i territori della Russia e della Germania attraverso il Mar Baltico, è stato colpito da alcune esplosioni apparentemente di natura dolosa durante lo scorso mese di settembre:la notizia si è diffusa proprio mentre continuava il conflitto tra Cremlino e Kiev. Adessola testata americana ricostruisce la vicenda, le indagini che ne sono seguite e le stime attuali. In questo periodo, sotto il controllo di Mosca, sono cominciati i lavori sui preventivi riguardanti le riparazioni del tubo sottomarino, anche per tornare a consentire di nuovo i movimenti di gas. Stando alla fonte interpellata dal giornale statunitense, queste analisi arriverebbero quindi a una conclusione precisa:è necessario mezzo miliardo di dollari. A margine dello studio principale, sempre da parte russa, sono in corso valutazioni persino sull’eventuale resistenza delle tubazioni danneggiate rispetto all’azione dell’acqua salata. Oltre a esporre queste stime,ilNew York Timessi interroga su un punto dalcarattere geopolitico: se la Russia ha davvero colpito il proprio gasdotto con 2 bombe, come molti hanno immaginato fin dal primo momento, perché ora si preoccupa di riparare i guasti e di sostenere spese così esose? Tra l’altro, il Cremlino avrebbe fatto tutto questo nell’anno in cui ha raddoppiato la capacità dell’oleodotto, pur non potendo mettere in funzione la seconda condotta per via delle dinamiche e delle conseguenze legate all’aggressione in Ucraina. Questo dilemma prende corpo pochi giorni dopoun articolo con cui ilWashington Post, attraverso le testimonianze di esperti sul tema, ha ribadito cheper ora non esistono prove concrete in grado di additare Moscacome colpevole del danneggiamento delNord Stream. Quando i sismologi svedesi hanno registrato le esplosioni che hanno colpito il gasdotto, 3 mesi fa, la notizia è stata accolta con apprensione in tutta Europa. Più governi hanno ipotizzato che si trattasse di un sabotaggio e molti, vedendo colpita un’importante infrastruttura capace di legare la Russia all’Europa, hanno pensato che in qualche modo fosse in corso un allargamento della guerra in Ucraina. La stima riferita dalNew York Timesarriva a stretto giro dopo cheil vice primo ministro russo Alexander Novakha rilasciato un importante annuncio, sottolineando come Mosca sia pronta a farripartire le forniture di gasverso il Vecchio Continente,a esempio utilizzando il gasdottoYamal-Europe, la cui attività era stata sospesa per ragioni politiche.