Il Jova Beach Party non va in letargo (e torna in un libro)

Anche se è durata molto più del dovuto, l’estate2022 è ormai un ricordo. Se, però, oggi ci chiedessero di indicarne unevento simbolico, non faremmo fatica a tornare con la mente ai giorni in cui, dai social alle pagine dei quotidiani, a tenere banco è stato ilJova Beach Party. Iltour sulle spiaggedel Peter PanLorenzo Cherubiniè considerabile sicuramente l’evento dell’estate e non solo perché partecipatissimo ma, e forse soprattutto, perché è stato il più controverso, a causa delle accuse digreenwashinge dei rischi ambientali a cui avrebbe esposto le spiagge – respinte con forza al mittente – mosse da diverse associazioni ambientaliste all’evento sostenuto, tra gli altri, dalWwf. Con l’arrivo dell’autunno le spiagge si sono svuotate, lapolemicaè andata in letargo (in attesa della stagione 2023?) e oggi a raccontare quel periodo èLa luce nei tuoi occhiil (maxi) volume edito daMondadori(30€) che raccoglie ilfumetto del Jova Beach Party e tantissime fotodell’evento. Disegnata e scritta da Teresa Cherubini, la figlia 24enne diJovanotti, la graphic ripercorre il tour in disegni, giorno dopo giorno, tappa dopo tappa, cercando direstituire l’autenticità del backstage e l’immensa macchinache ha attraversato il Paese e le suespiagge- secondo i critici deturpandole irrimediabilmente – cercando di rendere giustizia, dando loro un nome e un volto, alle persone che quell’immensa macchina hanno mandato avanti. Un esercito di persone che lavora dietro lequinte di un settore che da anni vive una crisi che la pandemia ha solo esacerbato, con unaperdita dal 2019 al 2020 di 8 miliardi di euroe del 21% dei lavoratori, di cui il 12,7% tecnici, secondo i dati delQuaderno della Fondazione Centro Studi Docdedicato alla ricerca sull’impatto del Covid-19 sui tecnici dello spettacolo. Prevedibilmenteil dibattito che ha accompagnato il touruna tappa dopo l’altra, dalle analisi e gli allarmi delle associazioni ambientaliste per la tutela dell’ecosistema delle spiagge e dei suoi animali, alle risposte degli sponsor (tra cui il Wwf) e dello stesso Jovanotti – compresa l’infelice storia in cui definiva i contestatori “eco-nazisti” -non trova spazio tra le pagine. I riflettori, è proprio il caso di dirlo, sono tutti sulla magia e sull’eccezionalità di un evento fatto di suoni, luci, colori, energia che ha spostato centinaia di persone in tutta la penisola, sotto, sopra e dietro il palco. Più che il breve racconto per disegni del diario di viaggio, però, a ridare vita all’estate di Jovanotti e degli oltre 550.000 spettatori che hanno affollato le spiagge d’Italia da nord a sud sono lefotografie di Michele Lugarese, dalle quali emerge un’umanità palpitante di corpi festanti, ammassati e legati in un grande ritmo collettivo che dà vita a un caleidoscopico rito pagano guidato dallo sciamano-pirata Jovanotti e animato dalla sua nutritissima lista di ospiti. Corpi che occupano uno spazio ma che sembrano riappropriarsi, soprattutto, di quella libertà e disinteressata e incosciente spensieratezza che due anni di pandemia avevano ingabbiato. Questo èl’ombelico del mondo, e loro stanno già ballando.