Lo sport fa bene, anche all’economia

Lo sport fa bene, anche all’economia

 

L’attività sportiva rappresenta unavalvola di sfogo per più del 34% degli Italianie indubbi sono i suoi benefici, sia fisici chementali, particolarmente positivi anche per la nostra economia. Secondo l’indagine “Il Pil dello Sport”, portata avanti dall’Istituto per il Credito Sportivo, nel 2019 ha partecipato alla composizione del valore delPil per una quota pari all’1,37%producendo circa 24,5 miliardi di euro. All’interno di questa cifra il contributo maggiore (45%) è stato dato dalleattività sportive strettamente connessecon quasi 11 miliardi di euro. Queste comprendono tutti i prodotti e servizi necessari allo svolgimento delle attività sportive in senso stretto quindi, a esempio, le industrie produttrici di palloni da calcio. In un confronto Europeo, realizzato con valori del 2018,l’Italia si posiziona quarta con 21,2 miliardi di eurosuccessiva solamente alla Germania, che svetta in classifica con 104 miliardi; alla Francia con poco meno di 40 miliardi e al Regno Unito con oltre 36 miliardi di euro. Ci fa scendere, invece, al 14esimo posto la percentuale italiana di contribuzione al Pil nazionale che si ferma all’1,32%, prima posizione invece per l’Austria con il 4,12%. Mai vantaggi per la nostra economia non finiscono qui: nel settore sportivo sono occupaticirca 420.000 persone, dati che ci rendono quarti a livello Europeo e con un contributo all’occupazione nazionale pari all’1,7%. Anche in questo caso ad avere il risultato migliore è laGermania che con 1,7 milioni di addettie con una partecipazione al tasso occupazionale nazionale del 4,6% si scosta notevolmente dai numeri italiani. Come ulteriore prova dello sviluppo del settore sportivo possiamo analizzare lapresenza di istituzioni no profit. Queste comprendono oltre 120.000 realtà con la percentuale più alta in Italia pari al 32,9%: le istituzioni nel settore artistico e culturale e quelle nel settore ricreativo e di associazione si fermano rispettivamente al 15,9% e al 14,3%. Non è, dunque, un caso che anche losport sia stato inserito all’interno degli investimenti delPnrr.Sono, difatti, stati stanziati oltre 700 milioni di euro con l’obiettivo dicostruire nuove strutture sportiveche rispondano ai criteri digreene sostenibilità, incentivando la riqualificazione delle aree urbane e sostenendo un’idea di sport accessibile a tutti. L’importanza dell’attività fisica va però analizzata anche nell’ambito sociale ed educativo. È sotto agli occhi di tutti la genuinità del legame che si crea tra bambinǝ durante, a esempio, una partita di pallavolo, facendo venire meno differenze di sesso, culturali o di età. Lo sport haun immenso potere integrativoe abbiamo il dovere di sfruttarlo. È proprio in questo spazio che si inserisce ilnuovo progetto diSport e Salute spa, la quale ha stanziato 4 milioni di euro per sostenere progetti sportivi che garantiscano delle opportunità per i soggetti più fragili e vulnerabili. “Da dove vieni? Da una partita con gli amici” è lo slogan utilizzato e che evidenzia l’obiettivo di inclusione perseguito. La stessa associazione sta poi portando avanti ladiffusione dello sport nellecarceriitalianepartendo dall’istituto penale per minorenni a Casal Del Marmo e che verrà presto diffuso in altre 100 strutture su tutto il territorio. Queste analisi ci portano a due conclusioni: la prima è lagrande potenzialità economica dello sport, che, come evidenziano i dati dal confronto Europeo, non è sfruttata al massimo. La seconda è lamancanza di ricerche e indagini ad hocsui risultati sociali e di integrazionegenerati dall’attività fisica, risultati che seppur visibili nella realtà non sono a oggi rappresentati numericamente. Tuttavia, come evidenziato dal Professore di statistica dell’Università La SapienzaGiorgio Alleva, queste analisi potrebbero rappresentare uno strumento molto interessante che supera le logiche economiche e di Pil.