Italia e Tunisia mai così vicine

Italia e Tunisia mai così vicine

 

Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Pichetto Fratin ha avviato il procedimento autorizzativo per la nuova interconnessone elettrica. La Presidente Giorgia Meloni ha dichiarato che «è ungrande successo italiano; è una data storica perché l’Europa ha dato l’ok a un progetto che vede coinvolto uno Stato membro con uno Stato terzo». L’opera, unelettrodotto sottomarino di circa 200 chilometri e con una profondità massima di 800 metri, favorirà «la sicurezza dell’approvvigionamento energetico e l’incremento di produzione di energia da fonti rinnovabili». L’opera garantirà infattipiù sicurezza nell’approvvigionamento energeticoe rientra nelle grandi mosse sullo scacchiere che, a seguito della guerra in Ucraina, hanno avuto un’accelerazione o sono nate come risposta alla situazione di contingenza, comei rigassificatori e le trivelle. L’elettrodotto sottomarino Italia-Tunisia è finalizzato aottimizzare l’uso delle risorse energetiche tra Europa e Nord Africa. Il costo dell’operazione è di 850 milioni di euro, di cui 307 milioni di euro saranno finanziati medianteConnecting Europe Facility-CEF- strumento di finanziamento Ue per “promuovere la crescita, l’occupazione e la competitività attraverso investimenti infrastrutturali mirati a livello europeo”. Tunita,questo è il nome del progetto, rientra tra iProgetti di Interesse Comunitario -PCI-, quelli dimassima importanza strategica per lo sviluppo di infrastrutture per l’energia in Europa, ed è inserito nelTen Year Networl Development Plan -TYNDP-diENTSO-E. L’operazione renderàl’Italia uncardine per la distribuzione dell’energia nel Mediterraneo, che unirà la stazione elettrica di Partanna, in provincia di Trapani, con una stazione nella penisola di Capo Bon, in Tunisia. Sarà uncollegamento in corrente continuache percorrerà, sul territorio italiano della provincia di Trapani, strade esistenti fino ad arrivare a Partenna, dove sarà costruita una stazione di conversione da corrente continua in alternata, nella stessa area della già esistente stazione elettrica. L’interconnessione sarà realizzata daTernaeSociété Tunisienne de l’Electricité et du Gaz -STEG-e il primo accordo venne firmato dal Governo italiano e tunisino il 29 giugno 2007. L’accordo, ratificato nel dicembre 2021,agevolerà il raggiungimento degli obiettivi fissati a livello nazionale e internazionale in materia di energia e climadalPiano Nazionale Integrato per l’Energia e il Climae dalGreen New Deal. Sono in fase di attuazione glistudi marini-ambientaliche permetteranno di definire il miglior tracciato nel rispetto dei fondali e degli ecosistemi, dopo che nel luglio scorso si è conclusa la fase di consultazione pubblica. L’Amministratore Delegato di Terna, Stefano Donnarumma, ha dichiarato che “grazie a questa opera,l’Italia potrà concretamente diventare un hub energetico del Mediterraneo”. Speriamo lo sia sempre di più in un’ottica di sostenibilità, visto che ormaitutti vogliono le rinnovabili.