Il razzismo fa male alla salute
Razzismo, xenofobia e altre forme di discriminazionehanno avuto influenze significative sulle disuguaglianze sulla salute a livello mondiale. Una nuova seriepubblicatasulla rivista scientifica britannica di ambito medicoLancetsottolinea comericercatori, politici e operatori sanitariabbiano trascurato le influenzesignificativedi numerose formedi discriminazione a livello globale. La medicina avrebbe plasmato e sostenuto la categorizzazione degli esseri umani che ha portato alle moderne gerarchie sociali, sostenendo ripetutamente che, a causa delle differenze genetiche e fisiologiche, le persone appartenenti alle minoranze siano più inclini a una vasta gamma di condizioni cliniche, tra cui cancro e malattie cardiovascolari, senza escludere ilCovid-19. Ma gli autori della ricerca hanno dichiarato che si tratta di “presupposti imprecisi e infondati”. Concentrandosi solo sull’individuo, e non sul quadro generale, la salute pubblica avrebbe trascurato le disuguaglianze strutturali e i processi che hanno contribuito alle manifestazioni individuali di varie malattie. L’autore principale dello studioDelan Devakumar, professore diGlobal Child Healthe Co-direttore del Centro per la salute delle donne, dei bambini e degli adolescenti all’University Collegedi Londra, ha elencato ifattori ambientali, sociali, ecologici e geografici che influenzano la salute, come la segregazione razziale, l’accesso agli spazi verdi, la disponibilità di cibo nutriente e l’esposizione agli inquinanti ambientali e alla scarsa qualità dell’aria. I concetti dirazza ed etnia, dicono autori e autrici della serie, non sono altro checostrutti socio-politici: i sistemi storici e le strutture di potere e oppressione e le ideologie discriminatorie sono le cause profonde delle disuguaglianze di salute tra le minoranze e i Paesi sviluppati. Devakumar ha dichiarato che «il razzismo e la xenofobiaesistono in ogni società moderna ehanno effetti profondi sulla salute delle persone svantaggiate. Finché non saranno universalmente riconosciuti come fattori determinanti per la salute, le cause profonde della discriminazione rimarranno nell’ombra e continueranno a causare ed esacerbare le disuguaglianze sanitarie». A livello strutturale, la discriminazione avviene attraverso due processi, spiega la serie pubblicata sulla rivista:la separazione, per cui alcune persone o comunità “si considerano diverse”, ele strutture gerarchicheche caratterizzano le caste, che determinano le capacità delle persone e l’accesso ai privilegi o al capitale. “Un gruppo viene separato da un altro, fisicamente o socialmente, e viene imposto un ordine in base al qualealcune personesono considerate intrinsecamentedi maggior valore e più meritevoli di cure e attenzionirispetto ad altre”. Per esempio, scrivono gli autori in una sintesi dello studio, “questo processo si vede esplicitamente nel sistema delle caste dell’Asia meridionale, ma è spesso meno esplicito in altre forme di discriminazione”. I sei principi chiave per affrontare i danni causati da razzismo e xenofobia sono la decolonizzazione, la comprensione delle intersezioni tra le numerose forme di discriminazione, l’aumento della diversità e dell’inclusione, la giustizia riparativa e trasformativa, la promozione attiva dell’uguaglianza e nuovi approcci legati ai diritti umani. Gideon Lasco dell’Università delle Filippine, autore dellostudiointitolato “Affrontare le conseguenze del razzismo, della xenofobia e della discriminazione sulla salute e sui sistemi sanitari”, ha spiegato che «negli ultimi anni abbiamo assistito allapersistenza del colonialismo nel presente. La pandemia da Covid-19 ha visto l’accesso ai vaccini salvavita strutturato secondo linee coloniali e razziali, con i Paesi ad alto reddito del Nord globale che hanno ricevuto un accesso privilegiato ai vaccini salvavita». Secondo le ultime stime, ha aggiunto Lasco, «mentre il 70% delle persone in Europa ha fattoalmeno una vaccinazione, questo numero è ancora solo del32%in Africa. Una situazione fin troppo familiare si sta verificando nel contesto dellacrisi climatica, con le minoranze che sono già colpite negativamente dagli impatti sulla salute dei cambiamenti climatici, nonostante spessocontribuiscano in misura minorealle emissioni storiche di anidride carbonica». Secondo Lasco, se non agiamo per trasformare i sistemi che sostengono il razzismo e la xenofobia, «non saremo in grado di affrontare appieno le disuguaglianze razziali in materia di salute, né le più grandi sfide sanitarie del nostro tempo». La serie diLancetinvita i professionisti della salute a impegnarsi per «sconfiggere queste insidiose patologie sociali – patologie che per troppo tempo abbiamo scelto di ignorare», ha dichiarato Richard Horton, caporedattore diLancet. «Il razzismo è un problema di salutee le nostre società strutturalmente razziste non sono sicure per troppe comunità, famiglie e individui».