Chi verifica la parità di genere nelle aziende?

Chi verifica la parità di genere nelle aziende?

 

In Italia, ildivario di genere è sempre più ampio. È del 18,3% la differenza del tasso di occupazione tra i due sessi, ed è uno dei valori più alti in Europa. Il contesto internazionale e nazionale richiede una sempre maggiore attenzione al superamento delle disuguaglianze ed è necessario ormai, per tutte le imprese, incamminarsi verso la parità di genere. Il raggiungimento della parità di genere è richiesto daiSustainable Development Goals dell’Agenda 2030, con l’Obiettivo 5, daicriteri ESG(Environment, Social and Corporate Governance) che guidano gli investimenti e dalPNRR,che premia le aziende virtuose in termini di eguaglianza di genere. In Italia, con la legge 162/2021 è stato introdotto lo strumento dellacertificazione della parità di genere, con l’obiettivo di incentivare le aziende ad adottare politiche adeguate che mirano a ridurre il gap di genere. Lo scorso 24 marzo è stata presentata laprassi di riferimento UNI/PdR 125:2022, che definisce criteri, prescrizioni tecniche ed elementi funzionali alla certificazione di genere. La nuova sensibilità diffusa spinge le aziende a ottenere tale certificazione, anche perché tale strumento potràgarantirgli una maggiore competitivitànel mercato. L’azienda potràottenere punteggi più alti nelle gare pubbliche, a partire da quelle legate al PNRR, esgravi contributivifino a un massimo di 50.000 euro l’anno. Il PNRR, garantisce unostanziamento di 10 milioni per ottenere la certificazione, di cui 5,5 milioni di euro andranno a coprire i costi di certificazione delle imprese (fino a un massimo di12.500 euro ad azienda) e 2.500 euro saranno destinati ai servizi di assistenza tecnica. Ad oggi, secondo la nuova ministra per le Pari Opportunità e la FamigliaEugenia Maria Roccellale imprese che potranno contare sulla certificazione di genere entro la fine dell’anno sonoall’incirca 160. Il numero delle aziende certificate sull’equità, che a metà novembre erano all’incirca 82, va sicuramente incrementato. Le prime aziende certificate in Italia sono stateCellnex Telecom,lostudio legale LCA di MilanoeMedinok spa. Tra le organizzazioni accreditate che sono in grado digarantire la certificazionetroviamo:Dnv Business assurance Italy Srl,Rina Services SpaeBureau Veritas Italia Spa.Tuttavia,entro il 2023 sarà disponibile database degli enti accreditati. Iparametristabiliti, secondo cui vengono valutate le diverse aziende per ottenere la certificazione, sono33: i primi 7 riguardanocultura e strategia; altri 5 lagovernance;6 i processi legati allerisorse umane; 7 lacrescita e l’inclusionedelle donne; 3 l’equità sul piano delle retribuzionie 5 latutela della genitorialità. Dopo la valutazione, se ottengono unpunteggio pari o superiore al 60%le aziende potranno ottenere la certificazione. Una volta ottenuta,dovranno impegnarsi nel miglioramento dei loro parametri. Infatti, la certificazione avràvalore per 3 annie durante questo periodo sono previstiogni anno degli step di verificain cui l’azienda deve dimostrare di aver migliorato la propria performance. Attraverso lacertificazione della parità di generele aziende possono compiere un primo passo verso l’eguaglianza. Percorrendo questo cammino si potrà costruire una società diversa, dove può crescere ogni tipo di talento, senza alcuna discriminazione.