L’Atlante dei femminicidi disegna un’Italia che non vorremmo

L’Atlante dei femminicidi disegna un’Italia che non vorremmo

 

Mentre a Novellara, in provincia di Reggio Emilia, sono in corso le operazioni di recupero dei resti di quella che non ogni probabilità si rivelerà essere Saman Abbas, la diciottenne pakistana scomparsa e si presume uccisa dalla famiglia il 30 aprile 2021 perché desiderosa di vivere in modo libero, il mondo celebra laGiornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, istituita dalle Nazioni Unite per il25 novembre. Una data che sebbene ogni anno si traduca in un susseguirsi di manifestazioni e slogan di sensibilizzazione, rimane per lo più simbolica e si scontra con la realtà dei numeri:106 femminicidi avvenuti in Italia nel 2021 e oltre 90 da gennaio a novembre 2022. La cifra dello scorso anno è stata tradotta graficamente dallaCasa delle donnedi Bolognae dalloStudio Atlantisnell’Atlante dei femminicidi in Italia, una mappatura online delle uccisioni di genere. Lo scopo del progetto, finanziato della Regione Emilia-Romagna e cofinanziato dal Comune di Bologna, è dipromuovere la cooperazione nella lotta politica alla violenza contro le donnee approfondire la conoscenza, lo studio e la comunicazione in merito aifemminicidi, che non dovrebbero più essere descritti come episodi singoli ma come parte di una cultura patriarcale che trova nell’uccisione delle donne l’apice della propria espressione. Per inquadrare il fenomeno le promotrici dell’iniziativa hanno scelto di uscire dalla freddezza dei numeri,dando un nome, un volto e un luogo alle vittimedegli omicidi di questo tipo in Italia. L’Atlante infatti raffigura una cartina della penisola, ricca dipuntini di colori diversi, corrispondenti ai delitti, cliccando sui quali è possibile ricostruire la storia didonnele cui vite sono terminate in modo violento, spesso per mano di chi sosteneva di amarle. C’èLidia Peschechera, strangolata dall’ex convivente,Fiorella Tottidal marito,Anna Cupellonidall’ex marito. E poi ancoraYlenia Lombardoda un pretendente,Sonia di Maggiodall’ex partner e molte altre che si susseguono in una lista quasi infinita, unita da una scia di sangue il cui colore non accenna a sbiadire. Oltre a ridare un’identità alle vittime, l’Atlante dei femminicidi in Italia, grazie agli strumenti di selezione di cui dispone, consente di inquadrare i carnefici, che nella maggior parte dei casi sono uomini incapaci di accettare la fine di una relazione, o la naturale esigenza di libertà di una compagna che legittimamente sceglie per sé prima che per l’uomo che ha a fianco. Non mancano però, idelitti di genere per mano dei familiari, come quello diSaman Abbasma anche diGraziella Marzioliuccisa dal figlio cocainomane al rifiuto dell’ennesima richiesta di soldi oFatna Moukhrifaccoltellata sempre dal figlio in cura per problemi psichiatrici. Spingendo i cursori fino a eliminare tutti i filtri tranne quello relativo alleuccisioni da parte di sconosciuti, la cartina si sbianca quasi completamente. A colorarla rimangono solo 2 piccoli puntini, corrispondenti aElisa Campeol accoltellata in spiaggia da una persona con problemi psichiatrici che con lei non aveva il minimo legame eCarmen De Giorgi, trafitta anch’essa da colpi di lama in un bar da un uomo che aveva incontrato per la prima volta solo qualche ora prima, e del quale pare avesse rifiutato le attenzioni. 2 su 106 i femminicidi commessi da persone non note alle vittime.104 invece quelli sopraggiunti da mani considerate amiche. Questo forse è il dato più significativo che emerge dall’analisi dell’Atlante, che non stupisce ma dovrebbe comunque far riflettere. Così come il fatto che non siano pochi i casi didenunceda parte delle donne stesse, antecedenti alla loro morte, sottovalutate e di fatto ignorate dagli inquirenti. A completare il progetto – che ha tra i partner anche ilCoordinamento dei Centri antiviolenza dell’Emilia Romagna, l’Istituto storico Parri,D.i.Re(Donne in Rete contro la violenza) e la cooperativaStellaria- articoli di approfondimento, bibliografia e sitografia e i report della Casa delle donne di Bologna dal 2006 a oggi. IlSenatoha approvato all’unanimità l’istituzione di unaCommissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere, nella speranza che non si tratti dell’ennesima iniziativa sterile. Quei puntini sulla cartina del nostro Paese sono lì a ricordarci i nomi di donne uccise da uomini violenti e che la società, loStatoe le Forza dell’Ordine non sono state in grado di proteggere.