Crolli nelle scuole: 1 ogni 4 giorni

Crolli nelle scuole: 1 ogni 4 giorni

 

Oggi è laGiornata nazionale per la sicurezza nelle scuole,istituita dalla legge 107/2015 per ricordare le vittime degli incidenti avvenuti negli istituti. Tema molto discusso a poche settimane dal sisma nelle Marche – che ha portato alla chiusura delle scuole in via preventiva – e alla notizia dell’iscrizione di altre 7 persone – che si aggiungono ai primi 4 – nel registro degli indagati per il il crollo dell’ex Aula magna della facoltà di Geologia di Cagliari dello scorso 18 ottobre. E a 20 anni dai fatti della scuola elementare di San Giuliano di Puglia, in Molise, crollata sotto l’onda d’urto di una scossa di magnitudo 5.7 che costò la vita a 27 bambini e una maestra. Quella dei crolli è un’emergenza sistematicadel nostro sistema di istruzione, come attestano i 45 i casi registrati negli istituti di vario ordine e grado fra settembre 2021 e agosto 2022. Circa1 episodio ogni 4 giorni di scuola. Di questi, 16 sono avvenuti nelle regioni del Sud e nelle Isole (Campania, Calabria, Sicilia, Sardegna), 19 nel Nord (Lombardia, Piemonte, Liguria, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna), 10 nelle regioni del Centro (Toscana, Lazio). Episodi che hanno provocato il ferimento di alcune persone oltre che danni agli ambienti e agli arredi e interruzione della didattica. Lo dice ilXX Rapporto Osservatorio civico sulla sicurezza a scuola,curato dall’associazioneCittadinanzattivache opera per la tutela del diritto a scuole sicure producendo dati attraverso monitoraggi civici e rapporti annuali in collaborazione con le istituzioni. “Il42% delle nostre scuole, ossia 16.794, è statocostruito prima del 1976,per circa un ulteriore quarto non si conosce invece la data di costruzione – si legge nel report – che non figura nell’Anagrafe dell’edilizia scolastica di competenza del Ministero dell’Istruzione. Ben oltre la metà delle scuole non è inoltre in possesso delcertificato di agibilità statica(assente per quasi il 58% degli istituti), né quello diprevenzione incendi(circa il 55%). Oltre il 40% è privo delcollaudo statico”. A ciò si aggiunge che4 milioni e 300.000 bambini e ragazzi risiedono in 11 regioni che hanno Comuni- a eccezione della Sardegna – situati in zona 1 e 2, ossiacon elevato e medio elevato rischio sismico.Eppure gli edifici adeguati sismicamente sono soltanto il 2%, mentre quelli progettati secondo la normativa antisismica sono 2.740, il 7% del totale. I risultati migliori si riferiscono a Friuli Venezia Giulia (28%), mentre i peggiori si rilevano in Campania (1%) e nel Lazio (2%). Una situazione che desta molta preoccupazione nella società civile e non solo perché si tratta di luoghi per eccellenza deputati alla piena realizzazione della persona umana che sono divenuti invece luoghi della sua stessa negazione, di pericolo e, in alcuni casi, di tragedie.