Innovation Fund La terza call diInnovationFund,lanciata dallaCommissione Europeanei giorni scorsi, non passa inosservata. Il fondo ha una capacità finanziaria di 3 miliardi di euro che verranno investiti in aziende e progetti di ricerca volti alladecarbonizzazionedell’Europa. Ilbandofa parte di un progetto più ampio, oggi geopoliticamente prioritario, chiamatoREPowerEU Plan, il cui obiettivo generale è la progressiva indipendenza energetica dell’Europa dalgas russo. Un tema ovviamente caldissimo in tutti i sensi e che dal punto di vista della sostenibilità aveva inizialmente lasciato aperti molto dubbi. Sembrava infatti che l’interruzione dei rapporti commerciali con laRussiaavrebbe comportato non solo la riapertura dell’inquinante industria del carbone ma soprattutto l’abbandono delle velleità green dell’Ue. Invece no, la decarbonizzazione è ancora uno dei grandi obiettivi strategici dell’Unione Europea. Innovation Fundsi sviluppa attraverso una serie di call. La terza, aperta nei giorni scorsi e attivafino al 16 marzo 2023, permette alle aziende di presentare progetti finanziabili che riguardano lo sviluppo, il perfezionamento e le applicazioni di tecnologie che vanno nella direzione della decarbonizzazione e della riduzione di emissioni di CO2, dell’utilizzo dell’idrogeno, dello sfruttamento di energie rinnovabili. Si possono presentare anche progetti pilota nell’ambito di tecnologie innovative e sostenibili. La durata di ciascun progetto finanziato deve essere compresatra i 3 e i 15 anni.Sono ammissibili progetti che prevedano unbudget minimo di 7,5 milioni di euroe possono beneficiare dei contributi imprese pubbliche o private e altri enti, senza l’obbligo di aggregarsi per formare partenariati. Devono sottoporre la propria candidatura, descrivendo i dettagli del progetto, sull’apposita piattaforma telematica. Nel corso dell’estate 2023 verranno selezionate le imprese vincitrici, per le quali il finanziamento coprirà il60% delle spese sostenute. Onlife SeInnovation Fundsi rivolge a tutte le imprese europee, il bandoOnlifeinvece è specifico per progetti e organizzazioni italiane e fa riferimento a un problema che nel nostro Paese è particolarmente grave: quello deiNeet, i giovani che non lavorano, non studiano e non ricevono particolare formazione. L’Italia purtroppo ha il record europeo su questo segmento di popolazione ad altissimo rischio di esclusione sociale. Nella penisola sono infatti presenti oltre3 milioni diNeet,la maggior parte donne e residenti nel Sud Italia.Onlifecerca di arginare il problema mettendo a disposizione8 milioni di euroa imprese sociali, no profit, organizzazioni del terzo settore e organizzazioni pubbliche,per finanziare progetti di formazioni volti adaumentare le competenze digitalidei Neet. Esiste un gap significativo tra la domanda di professionisti digitali e l’offerta di persone con tali competenze e anche se molte startup sono entrate in questo mercato attraverso varie soluzioni tecnologiche e creando nuovi format di formazione digitale, il divario resta ampio e complesso. Le imprese candidate al bandoOnlifepossono richiedere un contributo che va dai 250.000 al milione di euro. La liquidazione del contributo è basata sul principiopay for performance, in base al quale i diversi pagamenti saranno effettuati alla verifica dei risultati ottenuti, con un focus particolare sulla creazione di nuova occupazione. Futura Gemello diOnlifeè il bandoFutura,che si propone diincrementare le competenze digitali di donne e ragazze. Oggi, infatti, esiste ungender gapnel settore della digitalizzazionee del mercato del lavoro delle nuove professioni che non è stato ancora colmato, e che rientra tra gli obiettivi dei fondi del Pnrr a cuiFutura(comeOnlife) fa riferimento. Le domande di entrambi questi 2 bandi devono essere presentate telematicamente sul portalere@adyentro il 16 dicembre.
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