C’era una volta un signore con 2 nomi, un cognome e un soprannome

C’era una volta un signore con 2 nomi, un cognome e un soprannome

 

C’era una volta unsignore che c’è ancora. Anzi, che è tornato. Questo signore ha9 dita invece che 10e ha vissuto tante viteinvece che una. Questo signore ha 2 nomi, un cognome e un soprannome, ma è quest’ultimo il più importante, così tanto che è scritto sui documenti e sui libri di storia. Il signore della nostra storia si chiamaLuiz Inácio Lula da Silva, ma tutti lo chiamano Lula. Lulaè appena diventato per la terza volta ilpresidente delBrasile, il Paese grandissimo dell’America del Sudcon dentro laForesta Amazzonica, ma è stato tante altre cose. Lula è nato 77 anni fa in una famiglia poverissimae aveva 7 tra fratelli e sorelle. Il suo papà e la sua mamma, Aristides e Valdomira, erano analfabeti, cioè non sapevano né leggere né scrivere. Prima, chi era povero era spesso anche analfabeta perché invece di studiare doveva lavorare, poi,grazie a gente come Lula, anche i più poveri hanno potuto imparare a leggere e scrivere, e quindi a diventare un pochino meno poveri. Fin da bambino ha fatto 1.000 lavori. È statolustrascarpe,fattorinoin una tintoria evenditore ambulante. Poi è diventatotornitoree un giorno il suo mignolo è rimasto schiacciato da una macchina e, per colpa del padrone che non arrivava, i dottori glielo hanno dovuto tagliare. In quel periodo era anche unsindacalista, cioè una persona chedifende i diritti dei lavoratori, alza la voce di fronte alle ingiustizie e si batte per una paga più alta, orari meno faticosi e un lavoro senza pericoli. Quandoin Brasile c’è stata unadittaturaè stato portato in prigione per un mese, perché non si faceva mettere i piedi in testa da chi comandava e non stava mai zitto. Poco dopo invece di aiutare solo gli operai ha deciso di difendere tutti eè entrato in politica. Anche se non aveva studiato tanto sapeva parlare alle persone e conosceva i loro problemi, che un tempo erano stati anche i suoi. Da subito Lula è stato simpatico a tutti, in Brasile e anche fuori,a persone comuni, papi e presidenti. A un certo punto, è diventatopresidente della Repubblica.Due volte di fila, e in quel ruolo ha fatto cose bellissime per fare in modo che in Brasile ci fossero sempremeno persone povere. Ha creato molti posti di lavoro, difeso la cultura cercando di distribuirla ai bambini più sfortunati, protetto lepopolazioni indigenee cercato di ridurre la deforestazione dell’Amazzonia. OraLula è stato eletto per la terza voltama le cose non sono state sempre facili per lui. Qualche anno fa è stato messo in prigione perché era accusato di una cosa grave, di corruzione, che vuol dire fare un piacere disonesto a qualcuno in cambio di qualcosa. Dopo qualche mese è stato liberato perché il giudice che lo aveva condannato sembrava a sua volta disonesto. È stato unbrutto momentoper il Brasile, in cui tutti volevano che i disonesti fossero puniti e gli onesti premiati, non si capiva più chi era buono e chi era cattivo ed è successo di tutto. Ora Lula è tornatoe salvo imprevisti sarà ilpresidente del Brasile per 4 anni. Avrà un bel da fare, perché negli ultimi tempisono successetante cose brutte: l’economia non se la cava benissimo, ci sono stati tanti morti a causa delCovide la foresta Amazzonica deve assolutamente essere salvata. Noi però siamo fiduciosi che Lula, il signore dalle 9 dita, 2 nomi, un cognome, un soprannome e 1.000 vite, saprà ascoltare, voler bene e battersi per il suo Paese.