La svolta green di Nairobi

La necessità di unatransizione ecologicanon riguarda solo le nazioni avanzate o quelle in rapido sviluppo, come le asiatiche, ma anche quelle che stanno conoscendo una progressiva industrializzazione inAfricae necessitano di contenere l’enorme impatto inquinante della crescita economica. Uno dei Paesi più promettenti in questa direzione è il Kenya, che ha deciso di puntare sulletecnologie greene l’elettrificazione, trasformando la sua capitale Nairobi nel principale centro della transizione eco-sostenibile africana. In questo contesto laCommercial Bank of Kenya(Kcb) ha preso ladecisionedi dedicare il 25% dei suoi prestiti agli investimenti “green” e di siglare una partnership con loUnited Nations Institute for Training and Research(Unitar) per lanciare un programma di “E-mobility”: «Questa iniziativa promuoverà la mobilità elettrica contribuendo allo stesso tempo al raggiungimento di numerosi obiettivi di sviluppo sostenibile (Sdg) entro il 2030», ha rimarcato Pius Masinde, responsabile dell’Ufficio di Etica e Disciplina presso le Nazioni Unite. Con lo scopo di migliorare la mobilità della capitale diminuendo allo stesso tempo ilpesante inquinamento, la societàRoamha prodotto il primopullman elettrico: «È il primo autobus elettrico per il trasporto di massa in Kenya che abbiamo progettato l’anno scorso e lo abbiamo co-prodotto con un partner globale. Questo rappresenta un cambiamento verso un trasporto pubblico migliore, dove possiamo far viaggiare le persone in tutta comodità godendosi il viaggio con la coscienza pulita perché stiamo parlando di emissioni zero», haaffermatoil coordinatore del progetto Dennis Wakaba. La società ha intenzione diprodurrealtri 100 autobus da introdurre nella capitale per il 2023, come primo passo per affrontare le emissioni del settore dei trasporti che pesano per il 12% delle emissioni totali del Kenya. Il governo si è prefisso l’obiettivo di ridurle del 32% entro il 2030. Un altro passo importante è stato compiuto dall’amministrazione cittadina che hasiglatoil percorso di sviluppo sostenibile “C40’s Pathway Towards Zero Waste”insieme ad altre 12 importanti metropoli, in modo da implementare una serie di ambiziosi obiettivi. I quali prevedono il miglioramento dei servizi urbani, del riciclaggio, con lo scopo di riutilizzare il 30% dei rifiuti organici e ridurre le emissioni dei rifiuti del 30% entro il 2030. «Sono lieto che 13 città delC40 Global Southgarantiranno un impegno sul clima su basi scientifiche aderendo alPathway Towards Zero Waste. I rifiuti sono una delle aree chiave di cui sono responsabili le amministrazioni cittadine e compiere questo passo renderà le città più pulite, più sane, più resilienti, creerà posti di lavoro migliori e ridurrà di 1 milione di tonnellate le emissioni di metano ogni anno», haannunciatoil direttore esecutivo di C40 Mark Watts.