Ma quanto pedalano questi turisti?

Sono circa31 milioni i cicloturistiche contribuiscono alla ripresa del settore turistico generando guadagni per quasi 4 milioni di euro: è quanto emerge dai dati elaborati per il3° Rapporto Nazionale sul Cicloturismo in Italiapresentato martedì a Vasto. Ma checos’è il cicloturismo?È un modo di viaggiare che esce fuori dai canoni tradizionali e dai consueti itinerari di massa, prevedendo l’attraversamento di percorsi in bicicletta oppure spostamenti con la combinazione treno più bicicletta. Una forma di turismo economica e sempre più praticata, in Italia e nel mondo. Il report, elaborato daIsNaRT-Istituto Nazionale Ricerche Turistiche- per l’Osservatorio sull’Economia del Turismo delle Camere di Commercioe promosso conLegambiente, ha presentato una panoramica dalle tinte ottimistiche per il settore delturismo sostenibile. «I dati presentati nel rapporto confermano che anche il nostro Paese è pienamente all’interno di quella rivoluzione gentile generata dalla crescita dellabike economy– ha commentato Giorgio Zampetti, direttore generale diLegambiente– L’Italia ha tutte le caratteristiche per fare tesoro di questo fenomeno, intercettare al meglio la tendenza in atto e tradurla in occasione di buona crescita soprattutto per le aree interne, luoghi che più di altri si prestano a offrire proposte di vacanze slow e di qualità». Dunquedati sì parziali, ma incoraggianti: sono infatti indice di una riprese anche di questo particolare segmento del turismo italiano in cui non è affatto secondario il contributo che offrono i flussi internazionali. Non bisogna dimenticare l’impatto economico del fenomeno, che è decisamente rilevante: la spesa per consumi turistici nei luoghi di vacanza generata dai cicloturisti è stimata per il 2022 in quasi4 miliardi. «Il cicloturismo è un fenomeno che va analizzato e compreso in una logica di complementarità. Infatti, persino il cicloturista “puro” non trascorre tutta la vacanza su due ruote ma si dedica a numerose attività per vivere il territorio a 360° – ha commentato Roberto Di Vincenzo, Presidente diIsNaRT -è un turista che predilige il contatto con la natura, amante dell’enogastronomia e dell’artigianato locale, molto attento a quell’insieme di valori legati allasostenibilità economica,socialeeambientaleche rappresentano un patrimonio del turismo italiano». Nello specifico, il 2022 sta segnando un progresso dei cosiddetticicloturisti “puri”, ovvero quei viaggiatori per i quali la bicicletta è una delle principali motivazioni di scelta della destinazione (quest’anno sono stati circa8,5 milioni) Nel complesso c’è stata unamaggiore domanda di vacanza attiva con la bici: una tendenza su cui la pandemia ha agito da acceleratore, stimolando la ricerca di destinazioni meno note eforme diturismopiù sostenibiliea contatto con la natura. Entrando più nello specifico, il cicloturista italiano “puro”spende in media 95€, mentre uno straniero arriva a spenderne 215. Analoga la situazione per l’alloggio: un italiano, in media, spende 48€ al giorno, mentre chi proviene dall’estero ne spende all’incirca 59. A questo vanno sommate le spese accessorie, che si aggirano intorno ai 70€ per gli italiani e 68€ per gli stranieri. Il cicloturismo dunque sta vivendo una stagione particolarmente felice, ma il merito non è solo dell’andamento della domanda. Ma anche – e soprattutto – della capacità deiterritori di evolversi, proponendo un’offerta dedicata.