Cosa c’è da sapere sul tetto al contante?

 

Ieri il leader della Lega Matteo Salvini, in qualità di vicepremier del nuovo governo di centrodestra – che lo stesso giorno ha ottenuto la fiducia al Senato – ha depositato una proposta di legge che prevede l’innalzamento dellasoglia per l’utilizzo del contante a 10.000 eurorispetto ai 2.000 attuali. Una «proposta di buonsenso– l’ha definita il segretario del Carroccio – in linea col programma del centrodestra e con altriPaesi europei:meno burocrazia, più libertà». Dura la reazione delle opposizioni, convinte che la misura possa agevolare in modo ulteriore l’evasione fiscale che il governo Meloni ha dichiarato di voler combattere. Cosa dice l’opposizione? «È una proposta che non condividiamo in alcun modo, è in totale controtendenza con quanto deciso in questi anni in Italia e in gran parte dei Paesi europei per ridurre progressivamente l’uso del contante e spingere latracciabilità dei pagamentie la lotta all’economia sommersa», ha dichiarato Antonio Misiani, responsabile Economia e Finanze del Pd. «Uno studio di Bankitalia certifica che alzare il tetto del contante aiuta l’evasione fiscale. Ci opporremo fortemente a questa misura», ha commentato su Facebook il leader del M5S Giuseppe Conte, che in un’intervistaallaStampaha ribadito: «Senza svantaggiare chi usa il contante dobbiamo alimentare l’uso dellamoneta elettronica, incentivando l’economia in chiaro e disincentivando quella in nero». Arriva la replica La maggioranza però respinge le critiche. «L’aumento al tetto del contante è da sempre nel programma di FdI – ha commentato Giovanbattista Fazzolari, senatore di Fratelli d’Italia – lo faremo già nella primalegge di Bilancio. Non hanessun collegamento con la lotta all’evasione». Meloni, dal canto suo, rispedisce le accuse al mittente citando direttamente le parole pronunciate nel 2015 dall’allora ministro dell’Economia del governo Renzi,Pier Carlo Padoan: «Non c’è correlazione tra intensità del limite del contante e la diffusione dell’economia sommersa.Ci sono Paesi in cui il limite non c’è e l’evasione fiscale è bassissima». Nelle puntate precedenti Non è la prima voltache un esecutivo interviene per modificare la soglia relativa al tetto del contante. Si è partiti da5.000 euronel 2007 per passare a12.500nel 2008 e ancora5.000nel 2010. Nel 2011 il decreto Salva Italia del governo Monti stabilì il limite di1.000 euro, che nel 2016 venne alzato a3.000 eurodalla legge di Stabilità targata Renzi salvo tornare a1.000 euroa gennaio 2022, termine che però è slittato a gennaio 2023 in seguito a una modifica inserita nel decreto Milleproroghe. Come funziona nel resto d’Europa? Secondo i datifornitidell’European Consumer Centres Network, inaugurato nel 2005 dalla Commissione europea e dagli Stati membri per fornire assistenza ai consumatori, sui 27 Paesi attualmente parte dell’Unione europea, 10 non prevedono alcun tetto all’utilizzo del contante. Sono: Austria, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Germania, Ungheria, Irlanda, Lussemburgo e Paesi Bassi. InGermania, però, chi paga più di 10.000 euro in contanti deve esibire un documento d’identità, mentre neiPaesi Bassic’è l’obbligo di segnalare le transazioni sospette di importo superiore ai 2.000 euro. Nel resto dei Paesi europei il limite varia dalla soglia minima di500 eurovigente inGreciafino ai 15.000 euro della Croazia. In molti Paesi esistono soglie diversificate per residenti e non residenti o in base al tipo di transazione o creditore. E in Italia? Nel 2020 undocumentodelCentre for Studies in Economics and Finance(Csef) dell’Università degli studi di Napoli Federico II spiegava che la riduzione della soglia a 1.000 euro del 2011 si era rivelata «efficace nel ridurre la circolazione del contante e aumentare le entrate fiscali». Ma la stessa relazione precisava che si trattava di unguadagno marginale«probabilmente a causa della diffusa evasione su transazioni di piccolo importo», e che per quella specifica soglia avrebbe comportatosvantaggiin termini di «perdita di privacy, un onere eccessivo sulle persone che non hanno familiarità con le tecnologie di pagamento senza contanti, come gli anziani, un aumento del costo dei servizi bancari e forse anche una riduzione della domanda». Meloni ha poi ricordato come sulla questione si sia espressa in modo analogo anche laBanca Centrale Europea(Bce), che in unaletteradel 13 dicembre 2019 sottolineava come «la possibilità di pagare in contanti rimane particolarmenteimportante per taluni gruppi socialiche, per varie legittime ragioni, preferiscono utilizzare il contante piuttosto che altri strumenti di pagamento». Nello stesso documento, la Bce invitata l’Italia a «dimostrare che le limitazioni ai pagamenti in contanti proposte, che incidono sul corso legale delle banconote in euro, siano efficaci ai fini del conseguimento delle finalità pubbliche legittimamente perseguite attraverso tali limitazioni». Occorre tuttavia notare come l’evidenza, ricordata da Meloni sulla scorta di Padoan, che esistano Paesi senza tetto con evasione fiscale molto bassa, è in realtà unfalso sillogismo: se l’assenza di una soglia non garantisce di per sé le entrate del fisco, è altresì vero che il tetto, anche basso, può accompagnarsi ad alti livelli di economia sommersa, com’è appunto il caso dell’Italia. Lo stessoPadoan, inoltre, avrebbe in seguito ritrattato la sua scelta di alzare il tetto al contante. «Fu un errore, io ero contrario: posso dirlo adesso dopo un po’ di tempo», dichiarò nel 2019 l’attuale presidente di Unicredit durante uninterventotelevisivo alla trasmissioneAgoràsu Rai3. Secondo unostudiopubblicato nel 2021 dallaBanca d’Italia, dal titoloPecunia nonolet: uso del contante ed economia sommersa, un aumento delle transazioni in contanti dell’1% corrisponde a un aumento del valore sommerso compreso tra lo 0,8% e l’18%. «Sebbene siamo consapevoli di alcune limitazioni che influiscono sulla nostra analisi, in particolare la difficoltà di controllare tutti i fattori che possono influenzare la propensione all’evasione fiscale – scrivono i ricercatori diBankitalia– questa evidenza indica chelimiti più severi nell’uso di contanti sono uno strumento efficace per contrastare l’evasione fiscale».

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