Chi è Andrea Abodi?

 

Il suo nome fino all’ultimo resta fuori dal totoministri. Poi venerdì sera Meloni legge i nomi:Andrea Abodiè il nuovoministro dello Sport. Romano, classe 1960, Abodi è un manager e dirigente attivo principalmente nel mondo sportivo. Laureato in Economia alla Luiss e iscritto all’albo dei pubblicisti, è statodirettore marketing della filiale italiana del Gruppo McCormack, azienda specializzata nell’organizzazione di grandi eventi. Dal 2010 al 2017 ha guidato come presidente laLega calcio di Serie B. Nel 2013 è tra i candidati alla guida della Lega di Serie A, ma alla fine è bocciato. Lui, candidato non su sua iniziativa, si sfoga: «Speravo ci fosse un sussulto di dignità, ma invece non c’è stato. Non mi sono candidato ma mi hanno candidato, ora proseguo la mia vita felice e sereno». Parole dolci invece per i presidenti della serie cadetta: «Sono straordinari». La sua carriera prosegue: nel 2017 è alla guida dell’Ics, banca sociale per lo sviluppo sostenibile dello sport e della cultura e leader nel finanziamento all’impiantistica sportiva. Inoltre è stato inoltre fondatore e vicepresidente esecutivo di Media Partners Group, una delle principali agenzie di marketing dello sport e dal 2002 al 2008 è anche stato consigliere di amministrazione di Coni Servizi spa. Al momento della nomina a ministro ricopre il ruolo di presidente dell’Istituto per il credito sportivo. La sua amicizia conGiorgia Meloninon è un mistero. Già in occasione delle Comunali a Roma del 2021, la leader di FdI gli chiede di candidarsi a sindaco della Capitale per il centrodestra. Abodi ci pensa, ma a causa delle proprie condizioni di salute deve rifiutare. L’occasione giusta arriva dopo le elezioni del 25 settembre. Sul ministero dello Sport non si trova un nome. Meloni lo chiama anche se nel frattempo il suo nome circola per la poltrona della Fondazione Milano-Cortina. Sarebbe una carica più remunerativa e “sicura”. Ma lui non riesce a dire di no una seconda volta. E sabato 22 ottobre giura come ministro. Ad attenderlo ci sono le sfide del Pnrr e quei vecchi conoscenti dei presidenti della Serie A. Vogliono sapere come intende comportarsi sulla legge sugli stadi e la modifica della legge Melandri sui diritti tv del calcio.