Milano: il Parlamento Europeo Giovani approda in città

Si dice spesso che lapoliticanon interessi ai giovanie ammesso che sia vero, non ci si ricorda mai di aggiungere che tra i motivi di questa disaffezione ci sia la stessa motivazione, ribaltata a specchio, ovvero che la politica non si interessadeigiovani. Almenoquella italiana, con esponenti di ogni schieramento che si ricordano degli Under 25 solo, e sempre marginalmente, in campagna elettorale. Fortunatamente peròa livello europeo qualcosa sembra muoversi, in parte forse grazie a una maggiore sensibilità collettiva, ma soprattutto all’attuazione di progetti mirati comel’European Youth Parliament(Eyp) un’organizzazione no profit attiva dal 1987. Formata da 40 associazioni, attraverso corsi di formazione, workshop ed eventi varicoinvolge oltre 35.000 giovani tra i 15 e i 35 anniprovenienti da tuttaEuropa, facendoli confrontare su grandi temi d’attualità come diritti, parità e ambiente eeducandolialla cittadinanza attivae a forme di pensiero aperte e inclusive. Oltre al corpo centrale, ogni nazione aderente ha una sezione propria che porta avanti progetti condivisi con gli altri Paesi ma anche indipendenti. Quella italiana, attiva dal 1994 si riuniràdal 28 al 30 ottobreaMilanoin occasione dell’Assemblea annuale, alla quale parteciperanno circa 80 ragazze e ragazzi provenienti da tutta la penisola. L’incontro in programma nel capoluogo lombardo è il più importante dell’anno ma non l’unico, visto che nell’arco dei 24 mesi sono molti gli eventi targatiEyp Italiache si susseguono lungo lo stivale, organizzati anche a livello territoriale tramite gli Istituti superiori. L’attività delParlamento Europeo Giovanimira aavvicinare le nuove generazioni alla politica, non solo in ottica occupazionale ma anche e soprattutto nella speranza di renderli consapevoli che la partecipazione attiva sia fondamentale per la democrazia e che non possa che esprimersi attraverso il voto. Sono tanti, troppi, infatti quelli che negli ultimi anni in Italia hanno deciso didisertare le urne. Secondo gli indicatori, nel 1992 l’astensione dei 18-34enni era a circa 9%, mentre nel 2018 è salito al 38% dove di fatto si è stabilizzato visto chenel 2022il37%dellaGen Znon ha votato. Indubbiamente su questo dato pesa la questione dei fuori sede, per i quali nulla si è fatto per agevolarne la fruizione al voto, ma non si può negare che rispetto ad alcune decadi fa esista una disaffezione giovanile, ma non solo, alla materia. Per invertire questa curva discendente la ricetta perfetta probabilmente non esiste ma uno degli ingredienti principali è sicuramente ilcoinvolgimento maggiore di ragazze e ragazzi, sistematicamente esclusi dalle sale dei bottoni ma ancor prima dai dibattiti istituzionali. L’Eyp ci sta provando intensificando gli sforzi. L’Assemblea annuale del Parlamento Europeo GiovaniItaliaè organizzata daLudovica Formicola, membro del consiglio direttivo internazionale, e da molti altri ragazzi e sarà l’occasione per fare il bilancio dell’anno che sta per concludersi e organizzare il calendario 2023, che si preannuncia ricco visto che sono già in programmasessioni a Sassari, Genova, Trieste, Venezia, Ragusa e Orvieto. Per chi volesseparteciparesono aperte le iscrizioni di questi eventi locali ma anche di tutti quelli già fissati in altre parti d’Europa. Durante le sessionii partecipantisi dividono in commissioniche si occupano di un tema che viene loro assegnato, per poi formulare proposte di riforme delle politiche europee dibattute nel corso di un’assemblea plenaria conclusiva. Anche se questa procedura ricalca in tutto e per tutto quella delParlamento europeo, l’organizzazione non ha rapporti formali con esso ecoinvolge anche Stati che non fanno partedell’Uecome Armenia o Azerbaijan. Pur senza il cappello dell’ufficialità, il filo che lega i giovani dell’Eyp e la sede di Strasburgo sembra essere però ben saldo, come testimoniato dalle parole della presidente della Commissione EuropeaUrsula Von der Leyen, che definendo il 2022 l’anno europeo dei giovani ha ribadito che «la nostra Unione deve avere un’anima e una visione in cui i giovani possano credere». Ed essere finalmenteprotagonisti.