Francia e Italia: no allo scudo aereo Nato

Unoscudo aereoper difendere i Paesi Nato dell’area europea. È laEuropean Sky ShieldInitiative(Essi)lanciatala scorsa settimana dai ministri della Difesa di 14 Paesi Nato, insieme alla Finlandia, riuniti a Bruxelles dove hanno firmato una lettera d’intenti nel merito del progetto. L’iniziativa, promossa in prima linea dal cancelliere tedescoOlaf Scholz, punta a creare un sistema europeo di difesa aerea e missilistica attraverso l’acquisizione comune di apparecchiature e rafforzerà la difesa missilistica integrata della Nato, si legge in una nota dell’Alleanza atlantica. «Questo impegno oggi è ancora più importante, poiché assistiamo agli attacchi missilistici spietati e indiscriminati della Russia in Ucraina, che uccidono civili e distruggono infrastrutture critiche. In questo contesto, accolgo con favore laleadership tedescanel lancio dell’iniziativa European Sky Shield», ha dichiarato il vice segretario generale della NatoMircea Geoana. «Le nuove risorse, completamente interoperabili e perfettamente integrate nella difesa aerea e missilistica della Nato – ha aggiunto – miglioreranno significativamente la nostra capacità didifendere l’Alleanza da tutte le minacce aeree e missilistiche». I Paesi firmatarisono Belgio, Bulgaria, Estonia, Germania, Lettonia, Lituania, Norvegia, Paesi Bassi, Slovacchia, Slovenia, Repubblica Ceca, Romania, Regno Unito e Ungheria. Tra gli Stati che al momento non hanno aderito anche Italia, Francia, Polonia, Spagna e Grecia. SeVarsavia, unica assente del gruppo di Visegrád, ha all’attivo partnership bilaterali con Stati Uniti e Regno Unito per programmi di difesa aerea a corto e medio raggio,Parigi e Romahanno collaborato a un sistema di difesa aerea terra-aria noto comeMamba. Italia e Francia, insieme a Germania, Spagna, Olanda e Finlandia, sono anche parte anche del progettoTwister(Timely warning and Interception with space-based theater surveillance) finanziato con i fondi europei per la difesa che dovrebbe essere implementato entro il 2030. Continua, intanto, laminaccia nucleareda parte di Vladimir Putin. Secondo quanto riferito a inizio ottobre dalTimes, la Nato avrebbe inviato ai suoi Stati membri un’informativa in merito a unapossibile test atomicodi Mosca nel Mar Nero. Ma il portavoce del CremlinoDmitry Peskovsmentisce l’allarme, definendola frutto della «retorica nuclearedei media e dei politici occidentali» a cui la Russia non intende prendere parte. «La Russia non ha motivo di utilizzare armi nucleari tattiche», ha ribadito l’ambasciatore russo in Francia,Alexei Meshkov. «Nella dottrina russa – ha aggiunto – ci sono soltanto due motivi per i quali noi potremmo utilizzare armi nucleari: un attacco con armi nucleari contro la Russia o i suoi alleati, o un attacco con armi convenzionali che metta in pericolo la nostra stessa esistenza».