Opere d’arte: quanto ti costa imbrattarle?

Opere d’arte: quanto ti costa imbrattarle?

 

Tutto è iniziato dauna fetta di tortalanciata sullaGioconda di Leonardo da Vincial Museo del Louvre di Parigi. Il responsabile, in un apparente gesto di protesta contro ilclimate change, mai rivendicato da alcuna organizzazione ambientalista, ha gridato: «Pensate al Pianeta!». Il suo gesto, per cui è stato arrestato ed è stata aperta un’indagine per danneggiamento di reperti culturali, ha ispirato molti attivisti nei mesi successivi: non tutti avrebbero immaginato che, da lì in avanti, varie opere d’arte sparse per l’Europa sarebbero state prese di mira da numerosi attivisti per richiamare l’attenzione sulla crisi climatica.Non senza conseguenze. Venerdì 4 novembre,a Roma, alcuni attivisti del movimento ecologista “Ultima Generazione” hanno gettatodel passato di verdura su un’opera di Vincent Van Goghesposta a Palazzo Bonaparte. Dopo aver imbrattato “Il seminatore”, hanno gridato al pubblico presente: «Siete arrabbiati perché abbiamo sporcato un vetro che domani sarà pulito ma tra qualche anno i vostri figli non potranno più mangiare […] Dovreste essere arrabbiati per questo e non per questa stupidaggine». Il neo ministro della CulturaGennaro Sangiulianol’ha definitoun «atto ignobile»e ha detto che «i reati contro i beni culturali sono puniti gravemente» e gli autori «sono perseguibili penalmente». Il dipinto, protetto da un vetro, non presenta danni. Due giorni prima dell’atto di protesta in Italia, un tribunale olandese ha giudicato dueattivistidi origine belga che la scorsa settimana avevano hanno preso di mira “La ragazza con l’orecchino di perla” di Johannes Vermeer, al museo Mauritshuis dell’Aia. Sono staticondannati a due mesi di carcerecon l’accusa di distruzione e di manifesta violenza contro il dipinto. Uno dei due, come mostraun videoda oltre 11 milioni di visualizzazioni,si appiccica al dipintomentre l’altrogli versa addosso una confezione di sugo di pomodoro. L’opera d’arte, protetta da un vetro,è tornata nella galleria il giorno successivo,intatta, anche se secondo il pubblico ministero era stata danneggiata dall’azione di Just Stop Oil Belgium, affiliata all’omonimo movimento britannico: si tratta di una coalizione di gruppi che lavorano insieme per impedire al governo del Regno Unito di impegnarsi in nuove licenze riguardanti l’esplorazione, lo sviluppo e la produzione di combustibili fossili. Con la sentenza nei confronti dei due attivisti, però, il giudice ha specificato dinon voler scoraggiare le altre persone a manifestare, riporta l’agenziaReuters. All’inizio del mese di luglio, due attivisti diJust Stop Oilsi sono incollati alla cornicedi un dipinto di Vincent Van Gogh, “Peach Trees in Blossom”, appeso all’interno della Somerset House di Londra. Un tribunale di Westminster li haaccusati di aver causato danni per un valore di 2.200 sterlinealla struttura in legno, ma ad agosto i due si sono dichiarati non colpevoli. Il processo si terrà il 22 novembre. Un altro episodio molto noto è quello del 14 ottobre 2022, quando due attiviste di Just Stop Oil, in una sala della National Gallery di Londra, hannoimbrattato di salsa di pomodorouna delle versioni dei “Girasoli” di Vincent Van Gogh. Il museo,in una notapubblicata su Twitter, ha descritto le condizioni del quadro, smaltato e dunque protetto da eventuali danni: “C’è qualche piccolo danno al telaio, ma il dipinto è illeso”. Anche loro, comparse davanti a un tribunale di Londra a ottobre,si sono dichiarate non colpevolidi averlo danneggiato. Il pubblico ministero ha affermato che la coppia non ha rovinato il dipinto a olio, ma il telaio: il giudice distrettuale le ha rilasciate su cauzione in attesa del processo che si terrà il 13 dicembre a Londra, a condizione che non portino più vernici o sostanze adesive in un luogo pubblico. Simile anche il gesto di un altro gruppo ambientalista, “Letzte Generation” o “Last Generation”, cheha lanciato del purè di patatecontro il dipinto “Grainstacks” dell’impressionista francese Claude Monet nel Museo Barberini nella città tedesca di Potsdam. “Poiché l’immagine è smaltata, l’immediata indagine di conservazione ha mostrato che non ha subito danni di alcun tipo”,ha scrittoil museo su Twitter. Anche se il dipinto è rimasto illeso, i manifestanti sono stati indagati per danni alla proprietà. Vista l’ondata crescente di questo tipo di azioni, il ministro della Cultura francese ha invitato i musei del Paese araddoppiare la vigilanza. Un portavoce della città di Colonia ha dichiarato all’emittente tedescaDeutsche Welleche «i musei della città di Colonia sono stati avvertiti dagli attacchi erisponderanno con un’attenzione speciale». Remigiusz Plath, esperto di sicurezza della Associazione dei musei tedeschi e della FondazioneHasso Plattner, che gestisce il Museo Barberini, ha consigliato diimpiegare più personale e dismaltare le opere d’arte, cosa che però non è sempre possibile con i grandi formati: «A volte basta posizionare una lastra di vetro davanti a un dipinto, ma queste misure costano un sacco di soldi, e non tutti i musei possono permetterselo. Un’opera è sicura al 100% solo se conservata in cantina».