Yemen: la guerra (dimenticata) continua

Il più lungo periodo di pace che ha interessato loYemennegli ultimi annigiungedrammaticamente a conclusione a causa del mancato rinnovo dell’accordo per il “cessate il fuoco” fra i maggiori belligeranti dell’area. L’inviato speciale dell’Onu Hans Grundberg ha manifestato profondo dispiacere per il fallimento diplomatico, invitando le parti a continuare il dialogo: «L’inviato speciale delle Nazioni Unite si rammarica che un accordo non sia stato raggiunto oggi, poiché un’estesa e ampliata tregua fornirebbe ulteriori fondamentali vantaggi alla popolazione. Invito le parti ad adempiere ai propri obblighi nei confronti del popolo yemenita al fine di perseguire ogni via per la pace», haaffermatoin una nota il suo ufficio. L’accordo per il“cessate il fuoco”era stato il frutto di lunghe trattative che erano culminate in una tregua di 2 mesi a partire da aprile di quest’anno, per poi essere prorogato altre 2 volte nei mesi successivi fino alla situazione attuale. Irisultati positivisi erano manifestati immediatamente con il rilascio dei prigionieri da entrambe le parti, la riapertura di diversi porti e scali commerciali sia a Sanaa che ad Hodeida, con un maggiore transito di aiuti umanitari e una riduzione netta dei combattimenti. Un progresso positivo per la popolazione yemenita, dove oltre 23 milioni di persone su un totale di 30 dipendono dagli aiuti umanitari. Ilfallimento delle trattativeè stato commentato molto duramente dalle Ong che operano sul campo, fra cui laNorwegian Refugee Council,la quale ha espresso pubblicamente che il mancato rinnovo è un fatto estremamente spiacevole: «È un’opportunità persaper aiutare milioni di civili yemeniti auscire dal brutale conflittoin cui i belligeranti hanno trascinato il Paese», hadichiaratoil direttore in loco Erin Hutchinson. Analoghe critiche sono state mosse dal Segretario generale delle Nazioni UniteAntónio Guterres,preoccupatodal possibile ritorno a un conflitto su larga scala che ha determinato fino a oggi la più gravecrisi umanitariaesistente. Un risultato tragico causato da unaguerra civile in corso da 8 anni, iniziata nel 2014 con i ribelli Houthi supportati militarmente dall’Iran, che nella fase iniziale del conflitto cacciarono il governo centrale dalla capitale Sanaa. Questo attacco innescò rapidamente una reazione a catena nella regione, conl’ingresso in guerradell’Arabia Saudita, a capo di una coalizione di Paesi del Golfo a supporto del governo centrale. L’intervento di molteplici Paesiha provocatofino a oggi lamorte di oltre 370.000 persone, con gravissimi episodi di carestia e milioni di rifugiati a rischio. Una situazione estremamente grave che ha conosciuto un peggioramento negli ultimi 3 anni a causa dell’impatto della pandemia e diviolentealluvioni.