Elezioni 2022: les jeux sont faits!

Elezioni 2022: les jeux sont faits!

 

I risultati I primi exit poll anticipavano già alle 23:01 lavittoria della coalizione di centrodestra,confermata poi dallo spoglio totale dei voti arrivato questa mattina. Il partito diGiorgia Meloniè il più votato con il 26%. Le altre forze politiche della coalizione di centrodestra, invece, deludono le aspettative: la Lega di Matteo Salvini non arriva al 10%, con una sconfitta cocente anche al nord, e già c’è chi parla di doverose dimissioni del leader. Forza Italia non arriva al 9%. Comunque, il consenso dato a Giorgia Meloni fa raggiungere la maggioranza assoluta, e non qualificata, alla coalizione di centrodestra, che vince sia alla Camera che al Senato. Con la Lega di Matteo Salvini, Forza Italia e Noi Moderati il centrodestra raggiunge il 44,5% dei voti, stravincendo nella maggioranza dei collegi uninominali alla Camera e al Senato. «Il voto degli italiani ha dato un’indicazione chiara per un governo di centrodestra a guida Fratelli d’Italia», ha commentato questa notte la leader Meloni, che con tutta probabilità si prepara a ricoprire la carica di presidente del Consiglio. Il dato definitivo è un trionfo del centrodestra nella storia della politica italiana, considerando cheFratelli d’Italia 9 anni fa debuttava con un debole 1,96%. IlPartito Democraticoarriva al 19%; un risultato deludente, ma in linea con i sondaggi. Il partito di Enrico Letta, che ha rappresentato in tutta questa campagna elettorale “il meno peggio”, conferma un dato coerente con il 2018.Questa notte aleggiava la questione dimissioni anche per il leader di centrosinistra, che inizialmente si è limitato a dichiarazioni sugli altri partiti, a partire dalle forze centriste di Calenda e Renzi:«abbiamo avuto tutti contro a cominciare dal Terzo Polo che comunque non è riuscito a fare un risultato all’altezza delle aspettative». Oggi verso le 12 ha tenuto la conferenza stampa in cui ha ammesso le proprie responsabilità riguardo la sconfitta e ha aggiunto «a marzo sono stato richiamato con forza per portare a termine due obiettivi: salvare il Partito Democratico dal disgregamento e prepararlo a una futura legislatura democratica e progressista». Nonostante il secondo obiettivo sia stato ampiamente disatteso, Letta si dice pronto a costruire una dura opposizione al governo «più di destra che l’Italia abbia mai avuto» e ha aggiunto che non rassegnerà le dimissioni ora, ma guiderà il Pd fino al prossimo congresso, occasione in cui non si ricandiderà come Segretario di partito. Il partito deiVerdi e Sinistra Italianaarriva quasi al 4% superando la soglia di sbarramento, invece+Europa, nonostante il grande successo per la leader Emma Bonino nel collegio di Roma centro, è fermo al 2,84. L’ex M5S Di Maio, che si è presentato alle elezioni nel centrosinistra con un nuovo partito, Impegno Civico, non ha raggiunto la soglia di sbarramento ed è quindi escluso dal Parlamento. Sommando i consensi dati ai partiti schierati nel centrosinistra, la coalizione arriva poco più che al 26%. Il leader di Sinistra Italiana NicolaFratoianni, preso atto della sconfitta della sinistra, si è detto pronto a «farsi carico della ricostruzione a partire dall’opposizione» e ha aggiunto «Una brutta destra nazionalista e regressiva vince le elezioni. Non è una buona notizia, ci siamo battuti contro questo scenario e avremmo voluto farlo con una coalizione più larga», riferendosi probabilmente al Movimento di Giuseppe Conte. IlMovimento 5 Stelle,da solo, conferma la rimonta prevista dai sondaggi negli ultimi giorni di campagna elettorale, arrivando al 15%; Conte rinnova con forza la sua posizione da leader all’interno del movimento, che si dava per dissolto fino a poche settimane fa, raccogliendo un grande consenso nel sud Italia e facendo guadagnare 10 collegi uninominali al M5S. Il leader del movimento, inoltre, si è immediatamente espresso sulla sua posizione forte rispetto al reddito di cittadinanza: «chi tocca il reddito troverà in noi un argine impenetrabile». IlTerzo Polo, composto dal partito Azione di Carlo Calenda e da Italia Viva di Renzi non arriva alla doppia cifra, con 7,8% dei consensi; in generale un dato abbastanza negativo, probabilmente generato dalla grande confusione della campagna elettorale durante la formazione della coalizione di centro sinistra. Carlo Calenda, oggi si dice deluso dei risultati e preoccupato della «scelta sovranista degli italiani», ma determinato a fare un’opposizione dura e costruttiva. La campagna elettorale peggiore di sempre? I risultaticonfermano le aspettative dei sondaggie sono coerenti con l’andamento della campagna elettorale. Il giorno dopo la caduta del governo Draghi, la coalizione di centrodestra, già formata senza particolari ostacoli, ha messo in atto una strategia comunicativa politica molto aggressiva sui social e non solo; il risultato è stato una campagna elettorale esplosiva – a tratti grottesca – soprattutto da parte di Giorgia Meloni. Ilprogramma della leader di Fratelli d’Italia,e del centrodestra, è stato fin da subito chiaro e conciso: no alla legge sul fine vita, alla liberalizzazione della cannabis e al matrimonio egualitario, no allo ius scholae e al reddito di cittadinanza. Poco e niente sulla questione ambientale, moltissimo sul lavoro e la questione della riforma fiscale (flat tax). Dall’altra parte,il centrosinistra si è mosso tardi; un po’ a causa della confusione interna al partito, un po’ a causa della difficoltosa formazione della coalizione, con il Partito Democratico diviso tra Carlo Calenda di Azione e l’alleanza dei Verdi e Sinistra Italiana, il risultato è stato in linea con le aspettative. Nonostante il programma elettorale del centrosinistra fosse in linea con i partiti più progressisti d’Europa e, ancora più importante, con il pensiero dei giovani e giovanissimi,la comunicazione non è stata efficace.Anzi, il Pd si è confermato anche in questa tornata elettorale un partito che non sa accogliere davvero le istanze dei giovani, del cambiamento e che invece continua a raccogliere i consensi di chi, in fondo, non vuole cambiare davvero. Questa appena conclusa, è stata definita da molti comela campagna elettorale peggiore di sempreperché priva di contenuti, mapiena di slogan. Nessun dibattito davvero costruttivo sui temi urgenti, ma Tik Tok e tweet che sono diventati subito dei meme virali. Il rapporto della politica coi giovani è stato probabilmente il lato più problematico di questa campagna, che non è riuscita a comprendere e rispondere alle istanze più urgenti come l’ambiente, la questione energetica e i diritti civili. L’affluenza più bassa di sempre è una sconfitta per tutti Ieri 25 settembre si è registrato ilpeggior dato sull’affluenzada quando esiste il suffragio universale; il dato si è arrestatosotto il 70%e questo significa che quasi 5 milioni di aventi diritto non hanno votato. Anche nel 2018 si registrò un dato negativo, quando il dato su del 73%. Si è discusso a lungo della questione della possibilità di votare per ifuorisede- quasi tutti giovani studenti e lavoratori – e dopo questo dato allarmante, la politica dovrà occuparsene per forza. Il candidato M5S in Campania ha spiegato, inoltre, che ieri anche il forte maltempo ha impedito a molte persone di recarsi ai seggi elettorali: forse un motivo in più per occuparsi di emergenza climatica. Oltre alle circostanze particolari, comunque, quello dell’affluenza è un dato che viene da ungeneralizzato disinteresse alla politicae alla vita pubblica in generale. Il trend negativo degli ultimi anni è il dato su cui concentrarsi, a prescindere dalla formazione del nuovo governo.