Cosa chiede la cultura alla politica?

Cosa chiede la cultura alla politica?

 

Grazie alla volontà e all’intervento diArtLab- il più importante appuntamento indipendente italiano dedicato all’innovazione delle politiche, dei programmi e delle pratiche culturali – è natoCultura è futuro. Proposte di intervento per la prossima legislatura.Si tratta dell’importante documento che contiene22 proposteche le principali organizzazioni culturali hanno deciso di portare sul tavolo della politica, non proprio attentissima al settore creativo-culturale negli ultimi anni. E quale occasione migliore per farlo (e ottenere risposte) se non il periodo elettorale che precede il voto del25 settembre? Così, dai primi di agosto a oggi, tutti i soggetti e le realtà culturali e creative del panorama nazionale hanno deciso di lavorare insieme, unire idee, progetti e prospettive dei diversi campi d’azioneperelaborare“proposte di intervento prioritarie, urgenti e qualificantiche necessitano di essere assunte e prese in carico nella nuova legislatura per garantire lo sviluppo del settore culturale”. Ladiscussione del documento, insieme ai principali esponenti delle diverse forze politiche e coalizioni candidate, è previstaoggialle 17:00nel corso di un incontro online sul sito e sui canali diArtLab. Ma non è questo l’unico appuntamento da segnare.Per non lasciare che le 22 proposte restino parole scritte su una carta lasciata a prendere polvere su uno scaffale di qualche libreria, è stato già fissato unsecondo appuntamentoprevisto pervenerdì 25 novembre, ore 16:30, nel corsodella tappa diArtLabBergamo,in cui sarà possibile discutere dei tempi e delle modalità con cui si intenderà dare seguito agli impegni assunti durante la sessione di oggi, in seguito all’insediamento di Parlamento e Governo. Il documento parte dalla constatazione che, nella comune visione dei promotori diCultura è futuro, la cultura è fondamentale per affrontare le difficili sfide del Paese poiché contribuisce aeliminare disuguaglianze,accrescere il benessere delle persone e della comunitàe losviluppo dell’innovazioneedella produttività.Oltre a essere capace, poi, di generare impatti economici, sociali e di immagine, in Italia come all’estero. Ma la cultura, se lasciata abbandonata, non può farcela. Deve essere supportata, le norme devono essere svecchiate e gli investimenti portati a termine per ottenere quellariforma culturaleda troppo tempo attesa che può ridare vigore alla creatività del Paese. A seguito di incontri, discussioni e valutazioni, quindi, i promotori del documento hanno deciso di suddividere il programma di proposte in5 macro temi prioritari: gli interventi normativi; gli investimenti e le misure; il lavoro; il riequilibro territoriale e la creatività contemporanea. Interventi normativi 1. Introduzione dellaformazione artistica e performativaesviluppo di competenze alla letturain tutte le scuole di ogni ordine e grado a partire dalle scuole di infanzia. 2. Definizione dellostatus giuridico delle ICCa partire dal perimetro definito dall’Unione Europea. Il riconoscimento deve tener conto della pluralità di natura giuridica, attività, forme, settori e fasi delle filiere produttive (produzione, distribuzione, gestione, uso, erogazione di servizi ecc.). 3. Valorizzazione del ruolo deldiritto d’autore nel webecontrasto alla pirateria,tramite strumenti non solo normativi per la tutela della creatività, nella ricerca continua di un equilibrio tra i diritti di autori e imprese che investono e diritti del pubblico. 4. Individuazione dipolitiche di welfare culturaleper passare da singole esperienze a processi integrati di ricerca, formazione e sperimentazione tra il sistema sociosanitario e quello culturale, anche attivando un percorso legislativo dedicato di iniziativa parlamentare e/o governativa in accordo con la Conferenza Unificata. 5. Attuazione delCodice dello spettacoloattraverso l’urgente stesura dei decreti delegati entro i termini stabiliti dalla legge, con contestuale e chiara ridefinizione degli aspetti legati al lavoro e monitoraggio delle funzioni che lo Stato e le Regioni intendono affidare ai soggetti finanziati a tutti i livelli istituzionali (FUS, fondi regionali e comunali). 6. Adozione di unaLegge sullebibliotechee sul sistema bibliotecario nazionale. 7. Completamento del Sistema Museale Nazionale definendo unsistema di premialità per i museiaccreditati. 8. Completamento di unquadro normativo evolutoe di semplice attuazioneper modelli collaborativi pubblico privato, riconoscendo il ruolo delle imprese e degli enti del Terzo Settore come partner strategici della P.A. Investimenti e misure 9. Adeguamento degliinvestimenti in culturaai livelli dei Paesi europei, aumentando le risorse del MIC e intervenendo sui bilanci di altri Ministeri, con fondi speciali per l’acquisto di beni e servizi culturali e dando piena attuazione delle norme (Legge 208/15 e Legge 717/1949) che destinano quote degli investimenti in infrastrutture alla creatività contemporanea e ai beni culturali. 10. Sviluppo di una politica diincentivazione della domanda privata, sia attraverso misure sul modello della 18App sia attraverso misure quali la detrazione fiscale delle spese culturali e la riduzione delle aliquote IVA al livello minimo consentito (Dir. UE 2022/542) per tutti i settori a oggi esclusi. 11. Revisione, semplificazione ed estensione deisostegni indirettia una gamma più ampia di soggetti e di settori a partire dall’Art Bonus, dalla reintroduzione del 2×1000 per la cultura e dalla revisione del 5×1000. 12. Finalizzazione di fondi, tax credit e degli incentivi alle imprese perfavorire l’innovazione(non solo digitale), la sperimentazione di modelli innovativi e digitali (realtà estesa, Metaverso, blockchain, intelligenza artificiale, data science), l’internazionalizzazione, la eco-sostenibilità e una più ampia accessibilità, nonché programmi di crescita e formazione distartupe PMI e lo sviluppo capillare di incubatori e acceleratori d’impresa specializzati nelle ICC. 13. Sviluppo distrumenti finanziari dedicati(microcredito, garanzie, voucher formativi, fondi corrispondenti, ecc.) e rafforzamento di quelli esistenti. Lavoro 14. Unacornice unitaria delle diverse forme contrattuali settoriali,che coniughi tutele e diritti con le tipicità di un lavoro flessibile e discontinuo e con il riconoscimento delle professionalità e rispetto dei minimi contrattuali, garantendo trasparenza e rispetto dei requisiti di professionalità anche nelle esternalizzazioni della P.A. 15.Interventi per favorire lacrescita di occupazione qualificata nel pubblico e nel privato,colmando le gravi carenze di personale e di competenze, soprattutto tecniche e innovative, accumulate negli anni nella P.A e incentivando assunzioni giovanili e qualificate nelle ICC. 16. Investimenti a medio-lungo termine nel capitale umano, in sinergia con Istruzione eUniversità, per lacrescita e la formazione di competenze innovative, ibride e imprenditoriali in grado di riqualificare e accompagnare il settore verso i nuovi modelli sostenibili e le transizioni digitali e green. Riequilibrio territoriale 17. Politica disviluppo di infrastrutture pubbliche culturaliin particolare nelle aree fragili e marginali (Sud, periferie, aree interne, ecc.). 18. Programmi disostegno e accompagnamento alle imprese e alle organizzazioni culturali che operano in contesti di fragilità e/o marginalità, per le quali oggi non sussistono le condizioni di sostenibilità a mercato, attraverso incentivi, sostegni alla creazione di reti e filiere, investimenti e misure erogabili sulla base di piani di sviluppo in grado di garantirne sostenibilità nel tempo. 19. Programmi di incentivazione e di formazione nelle aree fragili e nei piccoli comuni perfavorire lo sviluppo e la realizzazione di partnership pubblico privato, riconoscendo la capacità delle imprese culturali e degli enti del Terzo settore, di gestione, di co-progettazione e co-realizzazione di servizi culturali e innovazione sociale sui territori. Creatività contemporanea 20. Valorizzazione della dimensione multidisciplinare e multifunzionale della cultura attraverso politiche specifiche dipromozione e sostegno alla nuova autorialità, ai nuovi linguaggi e alle forme artistiche popolari e contemporanee, digitali e analogiche, anche per la formazione dei nuovi pubblici. 21. Sostegno alladiffusione dell’arte, della creatività e della culturaitaliana contemporanea all’estero. 22. Destinazione di una quota dei finanziamenti per laproduzione e la programmazione a collaborazioni cross-settoriali e a progetti non inquadrabili nelle classificazioni disciplinari. Chi ha aderito? OltreArtLab, ico-promotoridiCultura è futurosono:AGIS – Associazione Generale Italiana dello Spettacolo,AIB – Associazione Italiana Biblioteche,AIE – Associazione Italiana Editori,Alleanza Cooperative Italiane Cultura,ARCI – Associazione Ricreativa e Culturale Italiana,Basilicata Creativa,C.Re.S.Co. – Coordinamento delle Realtà della Scena Contemporanea,Cultura Italiae,Cultural Welfare Center,Distretto Puglia Creativa,Federculture,Fondazione Fitzcarraldo,Fondazione Symbola,KeepOn LIVE,ICOM – International Council of Museums Italia,Lo Stato dei Luoghi,Music Innovation Hub,Promo PA Fondazione – LuBeC