Danimarca: piedistalli vuoti per rappresentarle

Paese che vai, monumenti che (non) trovi. L’Italia, infatti, non è la sola ad aver declinato la statuaria al maschile. Gli aitanti Bronzi di Riace, che all’indomani di ferragosto hanno celebrato il loro 50°anniversario, rischierebbero di restare single anche inDanimarca, dove secondo il censimento dell’Agenzia per la cultura e i palazzi sono state scolpite appena28 figure di donna a fronte di 2.500 monumenti nazionali. Molte di loro sonosirenea partire dalla celeberrimaSirenettadiventata simbolo della Capitale, dove pure si contano 70 sculture realizzate in onore di uomini a fronte di 5 controparti femminili e 26 dedicate ad animali (la tassonomia vuole che anche la sirena, a rigore, si presenti per metà pesce). Ora un progetto realizzato dallo studio di architetturaBjarkeIngels Group(Big) e intitolato50 Queensapprofitta del giubileo d’oro della regina Margherita II di Danimarca, mezzo secolo di regno quest’anno, per manifestare l’assenza delle donne nell’arte pubblica danese. Inaugurato il 2 settembre nella piazza diKongens Nytorv, dove rimarrà esposto fino al 18 del mese, si compone di una collana formata da50 piedistalli vuotiin argento sterling che accerchiano il monumento equestre al re Cristiano V di Danimarca, eretta nel 1688 e considerata la più antica statua equestre della Scandinavia. Credit: Laurent de Carnière / BIG Credit: Laurent de Carnière / BIG I monoliti hanno la funzione di rappresentare le «donne senza paura» della storia danese, da Maren Spliid – vittima della caccia alle streghe che la volle arsa sul rogo nel XVII secolo – alla poetessa Tove Ditlevsen fino alla pioniera dellamusica elettronicaElse Marie Padescomparsa nel 2016. E ancora la scrittrice Thomasine Christine Gyllembourg-Ehrensvärd, la regina Thyra Danebod, l’attrice Trine Dyrholm, la sismologa e geofisica Inge Lehmann e l’educatrice Natalie Zahle. A selezionare una giuria guidata daRitt Bjerregaard, la prima donna a ricoprire l’incarico di sindaca di Copenaghen, e composta da storici, curatori e altri esperti danesi, mentre cittadini e turisti potranno conoscerle meglio grazie all’appositocodice QRposizionato sulla targa di metallo che reca i loro nomi. Credit: Laurent de Carnière / BIG Credit: Laurent de Carnière / BIG «Se attraverso la piantumazione di alberi e la natura portiamo consapevolezza delcambiamento climatico, come possiamo farlo attraverso l’arte per pensare all’equità sociale e di genere?» si è domandata la designer del progetto Giulia Frittoli. «Spero che con50 Queensaccresceremo la consapevolezza sull’importanza dell’uguaglianza di generee della diversità sociale nelle nostre città e negli spazi pubblici – ha aggiunto Frittoli – così da informare sul modo in cui possiamo migliorare le nostre comunità urbane oggi e pianificare lecittà più equedi domani». Secondo quantoriferitodaBloomberg, durante la seconda settimana di esposizione diversi piedistalli traslocheranno per raggiungere luoghi significativi legati alle biografie delle protagoniste. Così il fantasma diKaren Blixenmigrerà a nord per raggiungereRungstedlund, la casa di campagna dove l’autrice trascorse gran parte della sua vita e che oggi ospita unmuseoa lei dedicato. L’Orto botanico dellaUniversity of Copenaghenaccoglierà lo spirito della zoologa Marie Signe Jørgensen, mentre il piedistallo della pittrice transgender Lili Elbe sarà esposto al museo d’arte diSophienholm. Tutti i piedistalli, di altezza variabile a seconda dell’età di vita di ciascuna donna, sono rifiniti in cemento bianco a eccezione di uno, distinto da una superficie riflettente e lasciato anonimo in modo che le persone possanosuggerire altre donne da includere.