Nord Corea: da disertori a influencer

Nord Corea: da disertori a influencer

 

I social networkpossono rivelarsi uno strumento potente di indipendenza finanziaria, un simbolo di autonomia e di auto-rappresentazione, un modo per ricominciare. Lo sono per i numerosigiovaninordcoreaniche sono fuggiti dalla loro terra per cercare fortuna e libertà altrove, al di là del 38° parallelo, oltreil confine artificialeche determina la divisione della penisola tra Nord e Sud. Secondoil ministero dell’Unificazione di Seoul, che si occupa delle questioni pertinenti alle relazioni inter-coreane e al progetto di riunificazione, dal 1998 si contanopiù di 33.000 persone che hanno disertato la Corea del Nordper raggiungere la Corea del Sud, e nel 2009 è stato registrato un picco di 2.914 “fuggitivi”. Si tratta, dunque, di un fenomeno relativamente recente, spiega un reportage dell’emittente americanaCnn, che ha riguardato migliaia di adolescenti per cui Youtube, Instagram e Google erano concetti oscuri: in patria l’uso dello smartphone era concesso a pochi privilegiati che potevano usare esclusivamente la rete intranet nazionale. Chi ha scelto di scappare da quella realtà ha messo in pericolo la propria vita, perché intraprendere il viaggio della speranza significa rischiare di essere inglobatonelcommercio del sesso cineseo catturato e rimandato inCorea del Nord, dove i disertori possonoessere torturati, reclusi o puniti con la morte.Una volta arrivati, se arrivati, ci si scontra con un mercato del lavoro molto più competitivo: nel 2020, secondo il ministero dell’Unificazione, il 9,4% dei disertori era disoccupato, rispetto al 4% dei disoccupati sudcoreani totali. Ma è stato il crescente fascino del pubblico per i nordcoreani a fare la loro fortuna: nel 2010 questa curiosità ha dato origine aun nuovo genere televisivo, quello dellaDefectorTV(tradotto: “La tv dei disertori”), con la nascita di programmi in cui venivano invitati a condividere le loro esperienze sul piccolo schermo. Tra questi,Now On My Way To Meet You, andato in onda per la prima volta nel 2011, eMoranbongClubnel 2015. Kang Na-ra, per esempio, è fuggita al Sud nel 2014 quando era ancora adolescente, raggiungendo la madre che aveva già lasciato la sua terra d’origine prima di lei. Non aveva mai usato Internet. Per lei, racconta laCnn, il punto di svolta è arrivato quando si è unita a una scuola insieme ad altri disertori. Ma è stato quando è apparsa inun programma televisivo sudcoreanoche la sua vita è «diventata davvero interessante». È apparsa in entrambi i programmi citati e in quel periodo si è avvicinata per la prima volta a YouTube, dove si è concentrata sumake-up tutorial e video su moda e beauty. Dal 2017 i suoi contenuti parlano delle differenze tra le due Coree in uno stile allegro e colloquiale, parlando, per esempio, degli standard di bellezza contrastanti, oppure della sua fuga e di ciò che si è portata dietro durante il viaggio: sale come portafortuna, una foto di famiglia come conforto eveleno per topi in caso di cattura, per le situazioni in cui «sai che stai per morire». Oggi Kang Na-raha 350.000 iscritti: questo modello di guadagno ha ispirato molti altri a iscriversi a YouTube, come ha fatto lei. Ma tra i disertori sono nate anche numerose polemiche legate allaDefectorTVe ai talk show giudicati sensazionalistici, esagerati, obsoleti e imprecisi. Per questo molti si sono buttati sui social media, per esprimere con il proprio linguaggio ciò che la tv, spesso, ridicolizzava. Alcuni, poi, hanno un obiettivo più alto:colmare il divario tra le due Coree. Ora che le relazioni si sono deteriorate a causa di disaccordi sui test di armamento del Nord esulle esercitazioni militari congiunte del Sud con gli Stati Uniti, è ancora più importante creare un contatto tra le due realtà. I contenuti dei disertori si rivolgono in particolare a chi ha vissuto la guerra di Corea degli anni Cinquanta e le sue conseguenze, ma è un pubblico che sta man mano invecchiando: è per questola costruzione di un ponte tra le giovani generazioni si fa sempre più urgente.