Non è tutto rosa: il networking femminile è on the road

Non è tutto rosa: il networking femminile è on the road

 

Prima sogno, poipodcast, poi ancora associazione no profit e infinetour on the road. È stata questa l’evoluzione diNon è tutto rosa, la realtà nata da un’idea diPaolina Consiglieri, blogger e social media expert, che si impegna a dare aiuto concreto a donne che non hanno la possibilità economica di investire sulla propria crescita professionale e personale. Dopo laprima edizionedell’evento dinetworking femminilecompletamente itinerante, in cui il team diNon è tutto rosa on the roadha attraversato diverse città e ascoltato le storie di donne che volevano mettersi in gioco e tornare a credere in loro stesse,il nuovo viaggiopartirà il 23 settembre e si concluderà il 10 ottobre. Saranno 14 giorni di incontri di networking, formazione e ascolto in cui saranno selezionati dei progetti femminili in ambitosostenibilità socialeeambientale,nuove tecnologieenuovi media. Il team di Paolina Consiglieri è composto daMario Di Girolamo, imprenditore digitale, investor e growth hacker,Lory Caccamo, life coach e trainer di programmazione neurolinguistica,unametodologia per cambiare i pensieri e i comportamenti tramite un uso consapevole del linguaggio,Alice Di Girolamo, videomaker che racconterà il tour in una docu-serie, eDenise Brasini, che si occuperà dei contenuti social. «Quando mi chiedono a chi ci rivolgiamo – spiega la founder Consiglieri – rispondo che ci posizioniamo tra le associazioni chesupportano le donneche hanno subito violenza psicologica, e quelle che le aiutano nella crescita professionale per colmare ilgender gap. Nel mezzo ci sono tantissime donne che non hanno subito abusi o che non vogliono diventare per forza imprenditrici o manager:il successo è soggettivo. Noi ci rivolgiamo alle donne che stanno vivendo una crisi esistenziale e vorrebbero fare qualcosa, realizzare un progetto, modellare un’idea. Sono poche le realtà che se ne occupano, e allora abbiamo deciso di creare un progetto che parli a tutte,nessuna esclusa». La prima edizione del tour è stata un banco di prova, aveva «poche tappe ma intense», ed è stata un’occasione per testare l’efficacia diNon è tutto rosa. La videomaker Alice Di Girolamo l’ha raccontata in un documentariodisponibile sulla piattaforma di streaming Nexo+: «Dovevo raccontare due storie: quella delle donne che hanno voluto partecipare al progetto, condividendo il proprio percorso, e la nostra. È stato difficile condensare tutto in un unico film, ma ce l’abbiamo fatta in 1 ora e 28 minuti». Le storie e le persone incrociate, oltre alla loro grande partecipazione, hanno convinto il team a realizzare un’altra edizione, ma anche a fare un passo in più: a differenza del primo, questo tour offrirà anche delleformazionidurante i vari incontri, incentrati sucrescita personale, leadership, comunicazioneebusiness. DallaToscana all’Emilia-Romagna, dalla Lombardia alle Marche, passando per Abruzzo, Basilicata, Puglia e Campania: questo network innovativosi sposterà su un vanper far sì che qualunque donna si rivolga al team,«che sia CEO, insegnante, manager o casalinga, – spiegano – possa acquisire sicurezza e consapevolezza e riuscire quindi ad affrontare con serenità tutte le sfide e gli ostacoli che possono capitare lungo il percorso». Ogni evento prevede1 ora di formazione tenuta da qualcuno del teamo da un partner, tra cui figurano Qonto, che supporterà le ragazze nell’apertura della partita IVA o di una società, e Treedom,che realizzerà una foresta e racconterà i valori e l’impatto delle donne in azienda. La formazione saràincentrata suimprenditoria, business digitali e marketing: Mario Di Girolamo diNon è tutto Rosaspecifica che supporterà «tutte le persone che vorranno trasformare le proprie idee in progetti di business, senza distinzione di sesso». Come spiega ancora Consiglieri, «Abbiamo voluto creare unacommunityrivolta alle donne che perònon esclude un dialogo con gli uomini: quando si parla di differenze, uguaglianze, gender gap e questo mondo gigantesco che guarda alla parità di genere, il dialogo deve partire da entrambe le parti». Appuntamento a Firenze per la prima tappa!