Transizione ecologica: cosa hanno detto i Paesi del G20?

Transizione ecologica: cosa hanno detto i Paesi del G20?

 

Dopo quasi 7 anni dallo storico Accordo di Parigi sul clima, continuano ad addensarsi pesanti nubi sulla transizione ecologica promessa, specialmente alla luce delle tensioni geopolitiche in corso e della nuova crisi energetica che sta attanagliando l’Europa. Una crisi che potrebbe perdurare anni con riflessi notevoli sulle nostre società: «Le persone dovranno cambiare il loro stile di vita. Dovreteguidare di meno, usare meno gasper la cucina,spegnere più spesso le lucie dovrete vivere con unaproduzione industriale limitata», ha fattonotareCharif Souki, leader e co-fondatore della società di gas naturaleTellurian Inc. Con queste prospettive cupe e i prezzi del settore fossile fuori controllo, nei giorni passati si sono riuniti a Giacarta, in Indonesia, vari ministri dell’economia, dell’ambiente e dell’energia deiPaesi appartenenti al G20,per discuteredelle misure e delle future azioni legate allatransizione ecologica. Ma al di là dei buoni propositi,il meetingha prodottoscarsi risultatie proposte non vincolanti, tanto che il ministro degli esteri egiziano Sameh Shoukry hadichiarato: «È preoccupante vedere il ritorno del carbone come risorsa energetica in diverse parti del mondo. Ed è ugualmente preoccupante che gli impegni sulla finanza climatica, specialmente l’obiettivo dei 100 miliardi di dollari, sono ancora in ritardo nell’implementazione mentre le esigenze dei Paesi in via di sviluppo continuano a crescere». Anche gli inglesi si sono lamentati dei veti incrociati, mentre il ministro dell’energia e della risorse minerali indonesiano Arifin Tasrif ha cercato diminimizzare: «Ciò che è importante ora è lavorare insieme per coordinare le politiche, rafforzare la cooperazione e rendere certa che la nostra agenda legata alla transizione energetica proceda in avanti». Al meeting era presente anche ildirettore esecutivo dell’IEA(International Energy Agency) Fatih Birol cheha cercato di spronarei presenti aaccelerare latransizioneverso l’obiettivo delle emissioni “net-zero” entro il 2050: «Credo fermamente che il G20 -come principale forum globale per affrontare le maggiori sfide economiche – ha non solo l’opportunità, ma anche laresponsabilità di agire su questa tematica». Proprio per raggiungere questo scopo, gli esperti della IEA hanno prodotto un nuovo rapporto intitolatoSecurity of Clean Energy Transitions 2022destinato al prossimo G20 dei capi di Stato, che si terrà a novembre, indicando una serie di politiche necessarie per il futuro. Il documento, diviso in 6 capitoli, si concentra principalmente su una serie di azioni da adottare in via prioritaria entro il 2030, partendo dell’efficienzaenergeticaper le economie emergenti, in combinazione con l’accesso all’elettricità in modo affidabile, sottolineando anche la necessità diaffrontare in modo serrato la crisi energetica. Inoltre viene riportato il ruolo futuro dell’idrogeno verdee altri bio-combustibili nella decarbonizzazione, mentrele vecchie infrastrutture fossili dovranno essere riconvertite.Infine si sottolinea la necessità di garantire diversefiliere sicure e affidabili per i minerali destinati all’elettrificazionedel sistema globale, su cui si sta già scatenando unaferoce competizionegeopolitica.