Singapore: essere gay non sarà più un reato

Singapore: essere gay non sarà più un reato

 

Singaporedepenalizzerà i rapporti trapersone omosessuali. Dopo anni di acceso dibattito sulla questione, la città-Stato nota per i suoi valori conservatori ha aperto uno spiraglio per la comunità arcobaleno che vive nel Paese. L’ha annunciatoil primo ministro LeeHsien Loongalla tv nazionale, in collegamento dall’Institute of TechnicalEducationdi Singapore in occasione delNational Day Rally 2022, il discorso annuale del primo ministro all’intera nazione, che si svolge la prima o la seconda domenica dopo la festa nazionale del 9 agosto. Sul suo profilo Instagramil premier ha sottolineato come il suo messaggio abbia toccato “un’ampia gamma di temi, tra cui le tensioni geopolitiche nel mondo, il sostegno ai singaporiani per affrontare l’aumento del costo della vita, l’aggiornamento delle nostre leggi per stare al passo con i tempi e ifuturi sviluppifisici della nostra città”. Una delle norme a cui fa riferimento è la377Adel codice penale, legge che risale all’era coloniale: da quasi 100 annivietava l’attività sessuale consensuale tra uominie prevedeva una penafino a due anni di reclusione. Singapore la ereditò dagli inglesi e scelse di mantenerla dopo l’indipendenza nel 1965. Solo 15 anni fa il governo di Singapore ebbe l’occasione di abrogarla, ma si rifiutò di farlo. Ultimamente diversi Paesi asiatici si stanno allontanando dalle leggi coloniali britanniche che criminalizzano le persone Lgbtq+. La prima a farlo è statal’India, con un verdetto storico dellaCorte Supremanel 2018. Poi c’è stataTaiwan, che nel 2019 ha legalizzato il matrimonio tra persone dello stesso sesso, seguita nel 2022 dallaThailandia. Il premier Lee Hsien Loong ha riportatosu Twitteralcuni stralci del discorso, in cui ha specificato che «i singaporiani hanno ancora opinioni diverse sul fatto che l’omosessualità sia giusta o sbagliata, ma la maggior parte delle persone accetta che l’orientamento e il comportamento sessuale di una persona sianouna questione privata e personale, e che il sesso tra uomini non debba essere un reato penale». La maggior parte dei singaporiani, ha spiegato il primo ministro della città-Stato, «non vuole che l’abrogazione provochi un drastico cambiamento delle nostre norme sociali in generale: pur rimanendo unasocietà ampiamente conservatrice, gli omosessuali sono ora meglio accettati a Singapore, soprattutto tra i più giovani». E, ha aggiunto Lee, «dal punto di vista nazionale, il comportamento sessuale privato tra adulti consenzienti non solleva alcun problema di ordine pubblico. Non c’è alcuna giustificazione per perseguire le persone per questo, né per renderlo un crimine». Per questo la popolazione «accetteràl’abrogazione della legge», cosa che la «porterà in linea con gli attuali costumi sociali e, spero, darà un po’ di sollievo ai singaporiani gay». Gli attivisti Lgbtq+ hanno parlato di una “vittoria per l’umanità, conquistata a fatica”, ma sono rimasti delusi dai passaggi del discorso legati alla “maggiore protezione legale dell’istituto del matrimonio, che a Singapore è riconosciuto solo tra uomo e donna”, cosa che renderebbe di fatto più difficile la legalizzazione dei matrimoni gay.