Barcellona e la Catalogna hanno un problema con i cinghiali

 

Mentrein Italia i cinghiali sono ormai ovunque, da quelli avvistati nelle spiagge liguri sino a esemplari che nuotano nei Navigli a Milano, per non parlare delle famiglie che costantemente assaltanoi cassonetti a Romain cerca di cibo, inCatalognala presenza di questi animali sta diventando una vera e propria emergenza, da combattere a ogni costo. Nella zona di Cadaques, qualche giorno fa un cinghialeha morso una bambinadi 10 anni: la piccola ora sta bene ma l’episodio ha riacceso il dibattito su come far fronte al crescente numero di questi mammiferi. Tantissime, in Catalogna e in generale in tutta laSpagna, le iniziative tentate (anche 20 euro per ogni cinghiale ucciso dai cacciatori autorizzati) senza però un reale contenimento del problema. Più che timori per la diffusione dei virus, come quello per esempio dellapeste suina(che non colpisce l’uomo), oggi l’emergenza è concentrata sullaquestione incidenti e l’agricoltura. Aumentano quelli stradali fra ungulati e persone, così come sulle spiagge, oppure nei centri storici delle città. a oggi si parla di una popolazione, nella sola Catalogna, di circa200.000 animali,quasi il doppio rispetto agli inizi Duemila. Ci sono impatti forti sull’agricoltura(perdite anche del 15%) ma soprattutto collisioni costanti: solo nel 2021quasi 5000 incidenti, spesso nell’area di Barcellona. Alcune associazioni stanno chiedendo che gli agricoltori possano cacciare per proteggere i raccolti, mentre più in generale viene chiesto al governo catalano un impulso più forte nell’arginare e contenere l’avanzata dei cinghiali. La risposta è uninvestimento da parte del governo locale di circa 10 milioni di euro, tutto incentrato nel contenere e controllare la sovrappopolazione di cinghiali. AlGrup Especial de Captura d’Animalssarà affidato il compito di intervenire nei casi di branchi pericolosi, branchi avvistati sempre più spesso sulle colline intorno a Barcellona dove gli animali,colpiti dalla perdita di habitat e impatti della crisi climatica come la siccità, si avvicinano alle aree urbane in cerca di cibo. Di conseguenza, tra le tante azioni messe in campo per ridurre la presenza, ci sarà per esempio la protezione delle colonie di gatti (dove gli ungulati trovano cibo), la pulizia delle aree boschive vicino alla città e degli spazi verdi urbani dove verrà sostituita l’erba con vegetazione mediterranea, ma anchecampagne di sensibilizzazione per i residenti e multe previste(minimo 75 euro) per chi viene sorpreso a dar da mangiare agli animali selvatici. Infine, si passerà anche per l’implementazione di cassonetti e bidoni intelligenti, così come sarà aumentata l’autorizzazione alle catture. Basterà ad arginare il problema?