Ogni anno 14 mila bimbi muoiono annegati in Bangladesh

 

Una strage silenziosa inacqua. Ci sono luoghi al mondo, come il Bangladesh, dove l’assenza di istruzione o insegnamento per esempio della capacità di nuotare, in un Paese costantemente colpito da inondazioni fortissime, può essere letale soprattutto per i bambini. La cifra è terribile:ogni anno 14mila bimbi muoiono per annegamento in Bangladeshed è la seconda causa principale di morte fra i piccoli sotto i 5 anni. I dati sono stati diffusi il 26 luglio, in occasione dellaGiornata Mondiale per la Prevenzione dell’Annegamento,dall’Organizzazione mondiale della Sanità e dall’Unicef. I due enti chiedono una maggiore sensibilizzazione e un lavoro capillare per prevenire la morte prematura di migliaia di bambini in tutto il Paese: servono, banalmente,lezioni di nuotoper tutti piccoli del Bangladesh e non solo. PerSheldon Yett,rappresentante dell’Unicef in Bangladesh «è scioccante che si perdano così tante vite ogni anno in questo Paese. Sappiamo che questemorti sono prevenibili.Chiediamo ai singoli individui, alle comunità e i Governi di unirsi a noi, sensibilizzare e fare tutto il possibile per assicurare a ogni bambino il diritto a crescere e prosperare». Tra le cifre diffuse, anche il dato a livello globale delle morti per annegamento:ogni anno sono oltre 230.000 le persone decedute in questo modo,e 9 casi su 10 di annegamento si verificano nei Paesi a basso e medio reddito, con i bambini sotto i 5 anni più a rischio. Una condizione che nel Bangladesh, fortemente colpito da fenomeni meteo intensi, anche collegati allacrisi climatica,si fa più pressante dato che molti villaggi devastati dalle inondazioni restano letteralmente sommersi: senza sapere come nuotare in certi casi non c’è scampo. Inoltre, moltibambiniche vivono in aree rurali, circondati da bacini o specchi d’acqua, sono esposti quotidianamente a questi rischi. «L’annegamento – spiega Bardan Jung Rana, rappresentante dell’Oms in Bangladesh – è una preoccupazione importante per la salute pubblica e laterza principale causa di morte non intenzionale al mondo. L’Oms raccomanda strategia e interventi per prevenire l’annegamento e continuare a promuovere un approccio multisettoriale. Favorendo una collaborazione multisettoriale, promuovendo una forte leadership sulla prevenzione dell’annegamento e implementando le azioni necessarie, possiamo prevenire la tragedia dell’annegamento e raggiungere un futuro più sicuro e in salute per tutti». Secondo quanto riportato dai dati Oms e Unicef,le soluzioniper salvare migliaia di vitesono a basso costo: è necessario infatti aumentare la consapevolezza dei rischi nelle comunità e creare sempre più scuole o educatori su sicurezza e capacità natatorie. «Ogni morte per annegamento – ricordano i promotori della Giornata dedicata al tema -è prevenibile».