L’isola delle tartarughe felici

L’isola delle tartarughe felici

 

Sulla più antica delle isole eoliane, tra le distese di fichi d’india, capperi, assenzio e cisto marino, sorge una casa per lafaunain difficoltà. È il caso di Rainbow e Baby, due esemplari ditartarugamarina comune(Caretta caretta) di 15 e, circa, 3-4 anni. Dopo essere state ritrovate in mare, la prima con una pinna impigliata in una lenza da pesca che le ha causato una frattura scomposta dell’omero (incidente che, con ogni probabilità, non le permetterà di riprodursi) e la seconda, debilitata e gravemente sottopeso, con il carapace infestato da crostacei, ora beneficiano delle cure e dell’attenzione di volontari ed esperti, come labiologa marinaMonica Blasi, che alFilicudi Wildlife Conservation – Pronto Soccorso Tartarughe Marinemettono a disposizione il loro tempo. La loro pazienza. E il loro amore per la vita a cui questi animali non intendono certo rinunciare. Dalle cure riabilitative quotidiane a base di bendaggi, cicatrizzanti, antibiotici e disinfettanti (per le operazioni chirurgiche e gli esami diagnostici, la struttura si rivolge al centro veterinario di Lipari) fino all’attenzione verso una dieta pensata e adattata ai gusti delle tartarughe degenti (Rainbow, per esempio, ama i totani mentre la piccola Baby sembra prediligere i piccoli crostacei), il Pronto Soccorso di Filicudi è l’esito di unprogetto pensato oltre dieci anni fa, e supportato da tre daE.on- gruppo energetico internazionale a capitale privato, con circa 78.000 dipendenti nel mondo – per strappare alla morte decine di questi rettili acquatici,tra i più antichi e longevi tetrapodi viventi. Spesso vittime diinquinamento, scontri con barche, navi e gommoni e attrezzatura da pesca (ami di palangaro soprattutto), distrattamente o intenzionalmente abbandonata in mare. Ma anche delle ripercussioni delcambiamento climatico. Ogni annodalle 30 alle 60 tartarughetrovano così un porto sicuro sull’isola nota nell’antichità come terra “ricca di felci”, in questo caso una particolare palma nana tuttora presente. In una terra ricca dibiodiversità, che ospita il falco della regina, la lucertola delle Eolie, il tursiope e la stenella, il il Pronto Soccorso è attivo tutto l’anno, se pur con qualche difficoltà logistica. «Tuttavia – ha spiegato allaSvoltaMonica Blasi – il supporto di E.on ci può aiutare a rendere il centro più operativo non solo nei mesi estivi». La biologa marina Monica Blasi e Baby, il cucciolo di tartaruga salvato al largo di Filicudi La biologa marina Monica Blasi e Baby, il cucciolo di tartaruga salvato al largo di Filicudi L’associazione Filicudi Wildlife Conservation, nata nel 2004 per tutelare le popolazioni di cetacei -tursiopi, stenella striata, capodoglio- e tartarughe marine dell’arcipelago eoliano, e presieduta dalla biologa marina Blasi, che indirizza le fasi di monitoraggio della fauna marina, recupero in mare e Pronto Soccorso, dedica grande attenzione alle attività dicitizien science, educazione e sensibilizzazione ambientale rivolte ai turisti. E non solo. Ogni settimana, infatti,gruppi di volontaridell’alternanza scuola lavoro, studenti e appassionati di mare fanno capolino a Filicudi per diventare parte integrante di questo importante progetto. Che ci ribadisce, per l’ennesima volta, quanto tutto sia collegato. Un mare reso malato, anche a causa della nostra volontà, non potrà che generareflora e fauna compromesse, in un circolo vizioso che tocca tutti noi. Rischiando di minare la sopravvivenza di forme viventi bellissime e cruciali per la nostra stessa esistenza. L’obiettivo di questa iniziativa ambientale è comprendere il valore dellasalvaguardia degli ecosistemi marini, anche grazie alle escursioni in compagnia dei biologi marini dell’associazione. La sede operativa del centro di Primo Soccorso Tartarughe Marine è situata aPecorini Mare, a circa 40 metri dal mare. «Il progetto è iniziato recuperando informazioni e dati su questi animali, poi pubblicati sulle riviste scientifiche. E utilizzati per progetti di conservazione», ha spiegato la biologa. Rainbow al Pronto Soccorso tartarughe di Filicudi Rainbow al Pronto Soccorso tartarughe di Filicudi La Caretta caretta, specie comune nel Mediterraneo, depone principalmente in Grecia, Turchia, Cipro e Nord Africa. «In Italia abbiamo diversi nidi ma l’80% degli esemplari che osserviamo in mare sono nati in lidi lontani da noi. Tuttavia, abbiamo registrato un fenomeno inedito:l’aumento dei tentativi di deposizioni sulla Penisola. Per questo, da quest’anno, insieme a E.on, abbiamo deciso di implementare il nostro progetto. Accorpando al recupero e soccorso della fauna in difficoltà il monitoraggio delle spiagge. Decidendo così di attivare dei corsi, come ilDiscovery turtle beach, dedicati ai bambini delle scuole eoliane per riconoscere le tracce di risalita delle tartarughe. E rintracciare, grazie alla “mappa della biodiversità”, la deposizione delle tartarughe. In questo modo, gli uomini e le donne del futuro hanno adottato la spiaggia. Prendendosene cura per tutto il periodo estivo». «Il nostro impegno – ha continuato Blasi – è dedicato, tutto l’anno, alla formazione delle nuove generazioni. Attraversocampagne di ricerca e monitoraggio, ogni settimana arrivano circa 10-15 volontari, che la mattina partecipano alle attività di ricerca direttamente in mare mentre il pomeriggio imparano al Pronto Soccorso le tecniche veterinarie, di recupero e soccorso. Dando voce all’amore per questi animali». Ma a Filicudi i progetti non finiscono mai. Il prossimo? Monitorare lo stato di salute dell’intero ecosistema marino eoliano. «Proprio qui, a Filicudi, il nostro sogno è quello diistituire un’area marina protetta». Celebrando la vita che chiede riscatto. Presenza. E rispetto.