Fermare le #BugieInEtichetta è una scelta doverosa

Fermare le #BugieInEtichetta è una scelta doverosa

 

La battaglia contro le#BugieInEtichettaprosegue. Grazie all’azione di pressione svolta dalla Coalizione di cui fa parte anche Animal Equality, l’approvazione della certificazione nazionale volontaria sul benessere animale, che tradisce qualunque forma di trasparenza a discapito di animali, cittadini, aziende virtuose, e ambiente, è stata rinviata. Il Ministero della Salute, che è competente sul tema del benessere animale e del corretto funzionamento del sistema sanitario pubblico a tutela della salute dei cittadini, ha infatti deciso diascoltare le istanzedella grande maggioranza dei cittadini e dei medici veterinari pubblicifermando il voto del Ministero delle Politiche Agricoleche intendeva approvare l’intesa sul decreto #BugieInEtichetta e distribuire soldi alla zootecnia intensiva senza alcuna reale transizione. Negli scorsi mesi, le associazioni ambientaliste, animaliste e dei consumatori hanno messo a disposizione di entrambi i Ministeriproposte concrete e costruttiveper superare i gravi limiti presenti nella bozza di decreto disegnata dagli uffici del Ministero delle politiche agricole. Eppuretali proposte non sono state prese in considerazione. Lo sconcerto di fronte al silenzio delle istituzioni si aggrava di fronte alle ultime settimane in cui l’Italia intera si trova di fronte agli effetti sempre più evidenti di una tragedia climatica senza pari, che porta allaperdita di ghiacciaicon morti e feriti, a unasiccità drammaticache sta mettendo in ginocchio la produzione agricola e a unascarsità di acquaper popolazione e aziende. Risulta ormai evidente come il Ministero delle Politiche Agricole sia prigioniero di quel settore zootecnico disinteressato a cambiamenti reali favorendo chi lavora ai margini degli standard minimi di legge e creando una concorrenza sleale nei confronti delle aziende virtuose che hanno avviato la transizione ecologica. Il decreto infatti istituirebbe un’etichetta “Sistema di Qualità Nazionale Benessere Animale”(SQNBA)fuorviante, incapace, visto l’assenza di livelli di qualità crescenti comparabili in etichetta, di consentire una reale transizione verso sistemi di produzione che si allontanino dalle condizioni tipiche degliallevamentiintensivi. Proprio questi ultimi, come stiamo purtroppo constatando proprio in questo momento, sono fortemente dipendenti da massicce importazioni di materie prime soggette a forti oscillazioni dei prezzi e speculazione. Se il progetto di etichettatura venisse approvato, verrebbelivellata al ribasso tutta la filiera italiana della produzione alimentaresenza tenere conto di tutti gli impegni presi per una transizione adeguata a forme che garantiscano livelli maggiori di benessere animale. Animal Equality e le altre 13 associazioni che compongono la“Coalizione contro le #BugieInEtichetta”chiede quindi ancora una volta al Governo di non cedere alla logica del profitto che il settore zootecnico continua a privilegiare, nonostante lo sfruttamento sconsiderato degli animali, le richieste della società civile e una condizione di crisi climatica profondamente connessa all’impatto degli allevamenti intensivi sull’ambiente.