Marte arriva sulla Terra

 

L’Esa(Agenzia Spaziale Europea) ha firmato un contratto conLeonardo(l’azienda aerospaziale italiana) per progettare, produrre, integrare e testare ilSample Transfer Arm,un braccio robotico pensato e realizzato per raccogliere e “inviare” sulla Terra frammenti di suolo marziano custoditi dal Rover Perseverance. La sua struttura misurerà circa due metri e mezzo e sarà pressoché identica a quella di unbraccio umano, con un polso, un gomito e una mano, in grado di effettuare una grande quantità di movimenti (sono previsti ben 7 gradi di libertà). Avrà, inoltre,occhi e cervelloper coordinare e gestire ogni azione nello spazio e migliaia di sensori che gli permetteranno di prendere le decisioni migliori al fine di compiere la suamissione,che avrà inizio con illancio verso Marte fissato per il 2028. Dopo l’atterraggio sul pianeta rosso, nel 2031, il braccio di Leonardo avrà il compito di recuperare leprovette di suolo marzianoraccolte nell’arco del decennio dalRover Perseverance (già su Marte dal 2021) e inserirle nell’apposito contenitore delMars Launch System, il primo razzo che compirà un viaggio interplanetario e consegnerà all’Earth Return Orbiter (Ero) dell’Esa il “tesoro inestimabile”. L’arrivo previsto sulla Terra è per il 2033, quando le provette contenti suolo marziano verranno recuperate e analizzate dai migliori laboratori del mondo. «Maneggiare i preziosi campioni marziani e prepararli per la consegna in uno straordinario viaggio da Marte alla Terra èun’impresa straordinaria»,ha dichiaratoDavid Parker,Direttore dell’esplorazione umana e robotica dell’ESA. Un’ occasione senza precedenti che riempie di orgoglio l’azienda aerospaziale italianaLeonardo, a capo del progetto: «Siamo molto orgogliosi di poter contribuire al successo di Mars Sample Return, un programma molto ambizioso e frutto di un’importantecollaborazione internazionale. Questo contratto conferma la nostra leadership nella robotica spaziale». Intanto l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) non ha mai fatto mancare il suo appoggio al progetto, legittimando di fatto il ruolo di primo piano che l’Italia avrà nell’esplorazione di Marte. «Il Sample Transfer Arm sarà la mano che porterà la scienza planetaria a un nuovo livello», fanno sapere dall’ESA. E questa mano avrà anche una firma italiana.