Calma, non è un dramma

 

Certo, il Parlamentosta mandando a casauno dei Governi migliori della storia repubblicana recente, se non per i provvedimenti presi, per il metodo di lavoro basato sugli obiettivi, guidato dall’italiano con il più alto livello di riconoscimento e credibilità internazionale (escluso Matteo Berrettini, ovviamente); certo,l’aumento dei prezzi preoccupa, il Piano Nazionale di Ripresa e resilienza va attuato per non perdere i fondi europei, il nostro debito pubblico è vergognosamente alto; certo,c’è la guerra alle nostre portee una sfida globale, quella tra Stati Uniti e Cina per il predominio economico, che si fa pressante e che rischia di vedere l’Europa schiacciata, mentre si preoccupa delle mosse dell’autocrate di Mosca. E poil’emergenza climatica, la pandemiae le altre piaghe, alle quali si aggiungerà quella di unacampagna elettoraleche immaginiamo già – conoscendo i nostri polli – piuttosto deludente. Tutto spiacevole e preoccupante. Però, per cortesia,smettiamola di drammatizzare tutto.La manovra bene o male si farà, la BCE ci proteggerà almeno in parte con lo scudo anti-spread appena varato, i politici che non sapranno mettere in atto le riforme richieste dal PNRR se ne prenderanno la responsabilità e noi ne trarremo le conseguenze. È unappello a tutto il mondoche sui social professa disperazione per la conclusione di questa esperienza e a quello dei nostri colleghi giornalisti che hanno enfatizzato la vicenda, raccontandola con titoli come“L’ora più buia”(Quotidiano Nazionale),“L’Italia tradita”(La Repubblica),“Vergogna”(La Stampa). Di Rino Formica, vecchio maggiorente del Partito Socialista e più volte ministro, si ricorda sempre la frase che rappresenta al meglio il cinismo delle manovre di potere, ma ci insegna anche una certa freddezza: “La politica è sangue e merda”, poi – riferisce Wikipedia – articolato meglio in: “La politica è per gli uomini il terreno di scontro più duro e più spietato. Si dice che su questo campo ha ragione chi vince, e sa allargare e consolidare il consenso, e che le ingiustizie fanno parte del grande capitolo dei rischi prevedibili e calcolabili”. Dunque, se si ritiene che l’estromissione di Mario Draghi e la caduta di questo Governo siano state delle ingiustizie, ci si ricordi che queste fanno parte delloscontro per il consenso.E c’è un solo e unico modo per esprimere il consenso in una democrazia:andare alle urne in massa,il più possibile, se necessario “turandosi il naso”, ossia votando forze politiche che magari non corrispondono esattamente alla nostra idea e ci si avvicinano soltanto. Solo in questo modo, se si ritiene che vi siano state ingiustizie, le si potrannoprovare sanare.