L’ondata di calore iniziata da pochi giorni, l’ennesima che sta colpendo il Vecchio Continente a nemmeno un mese dall’inizio dell’estate, sta contribuendo a portaresempre piùincendiin territori secchi ed esposti: brucia il sud dellaFrancia, la costa adriatica dellaCroazia, il cuore dellaSpagnae persino le poco lontane coste del Marocco. Con le temperature che superano i45 gradiin diverse località, come è accaduto in Galizia prima dell’arrivo di alcune tempeste, le condizioni appaiono critiche per il numero di risorse necessarie ad arginare le fiamme in un contesto dove sembra scoppiare un incendio dietro l’altro. Nel sud ovest della Francia sono state giàevacuate centinaia di personeda case, campeggi, villaggi vacanze: almeno mille vigili del fuoco, con l’aiuto dei canadair, sono a lavoro per spegnere le fiamme che tra vento e caldo torrido continuano a correre. Solo inFranciagli incendi hanno già bruciatoquasi 8.000 ettarinella zona della Gironda e di Tarascon e nell’area della famosa “Dune du Pilat”, la duna di sabbia più alta d’Europa. Ai residenti di Cazaux è arrivato unsms con un avviso di evacuazioneper precauzione. Tra vacanze cancellate e condizioni di rischio estreme, in questa estate, dove la crisi climatica contribuisce a far segnaretemperature sempre più alte, gli incendi stanno mettendo in ginocchio anche ilPortogallo: con temperature oltre i 40 gradi nei pressi di Ourém, a nord di Lisbona, è ripreso un grosso incendio boschivo che sembrava essere stato placato. Circa 800 persone sono state evacuate dalle proprie abitazioni, esattamente come a Leiria. Non va meglio inSpagnadove 400 persone sono scappate a causa degli incendi a Las Hurdes e nella provincia di Salamanca, nella regione di Castiglia e Leon, una cinquantina di bambini hanno dovutoabbandonare un campo estivo. Tra le zone più colpite, meta di vacanza anche di moltissimi italiani, c’è poi la costa adriatica dellaCroazia: tre grandi incendi si sono verificati intorno a Zara e Sibenek dove i roghi hanno inghiottito alcune auto e il campanile della chiesa nella zona di Zaton. Fiamme cheanche nell’Italia centro settentrionale, dopo iroghi di Romadei giorni scorsi, sono tornate a colpire in questo periodo di fortissima siccità, mai così impattante da 70 anni. Un’area verde è bruciata nella zona diBolzano, così come alcuni incendi si sono sviluppati inToscanae le fiamme sono state spente grazie al sostegno di elicotteri e squadre dei vigili del fuoco. Adesso, a preoccupare, èl’ondata di caloreche coinvolgerà l’intera Europa e la Gran Bretagna si crede almenosino al 24 luglio. Purtroppo, come ha ricordato un recente report delle Nazioni Unite, il cambiamento climatico innescato dall’uomo porterà da qui al 2050 unaumento del 30% degli incendi boschivi,così come di ondate di calore. Secondo uno studio pubblicato su Nature il numero di ondate di caldo in Europa è infattiaumentato da tre a quattro volte più velocementeche nel resto delle medie latitudini settentrionali.
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