Dove l’aborto è ancora una certezza

Gli Stati Uniti e il rovesciamento della storica sentenzaRoe v. Wadehanno provocatoun’onda d’urto. Nel bene e nel male. In tutto il mondo il grido delle donne e di tuttə coloro che vogliono difendere il diritto all’aborto si è alzato forte, all’unisono. In Franciauna proposta di legge vorrebbe fissare ildiritto all’aborto nella Costituzione, per salvaguardare le generazioni future: la norma relativa all’interruzione di gravidanza è datata 1975, ma la proposta dei parlamentari francesi “renderebbe impossibile privare una persona” di tale diritto, spiega la dichiarazione rilasciata dalla maggioranza parlamentare del Paese. La mossa proviene dal partitoLa République En Marche, fondato dal presidente della RepubblicaEmmanuel Macron, chesu Twitterha espresso solidarietà alle donne “le cui libertà sono state minate dalla Corte Suprema degli Stati Uniti”. Come spiega il sito di newsFrance24, la modifica della Costituzione richiede che l’Assemblea nazionale e il Senato (le due camere del Parlamento) adottino lo stesso testo e che il Parlamento, riunito in congresso, abbia una maggioranza di tre quinti. L’alternativa è un referendum. La Francia fa parte della percentuale di quei Paesi che,in Europa, hannolegalizzato o depenalizzato l’aborto, l’80% del totale:l’eccezione, in questa maggioranza schiacciante, sonoAndorra e Malta. L’isola, in particolare, è l’unico Paese dell’Unione europea che vieta l’aborto in qualsiasi circostanza. Simile la Polonia, che lo consente solo in caso di stupro, incesto o quando la vita della donna è a rischio. AncheSan Marinoera parte del club, fino al 27 settembre del 2021: quel giorno il referendum ha depenalizzato la pratica dopo 156 anni. Negli ultimi tre decenni, nel mondo, almeno59 Paesi hanno ampliato l’accessoall’aborto: lo mostrala mapparealizzata dalla celebre rivista statunitenseForeign Policy, di proprietà delWashington Post.Al contrario, circa11 Paesi lo hanno limitato, tra cui l’Iran. L’accesso all’aborto divide i Paesi del globo incinque categorie.Quelli in cui èvietato totalmente, 24, in cui vivono circa 9 milioni di donne in età riproduttiva: fanno parte della categoria Suriname ed Egitto. Seguono quelli in cui le leggi lo consentonosolo per salvare la vita di una donna, che sono 42: tra questi, Brasile e Messico. In più di 61 Paesi, invece, l’aborto è previstoper motivi di salute o terapeutici- condizione che riguarda la maggioranza dei Paesi nel continente africano, come Algeria e Chad, ma anche la Finlandia – e tenendo in considerazione la sua situazione sociale o economica: tra questi spunta il Regno Unito, dove è necessario il consenso di due ginecologi. Secondo ilNew York Times, poi,76 Paesi, in cui vivono 4 donne su 10,consentono l’aborto per qualsiasi motivoper un certo numero di settimane. In questo macro-gruppo si contano la Corea del Nord, l’Islanda, la Cina, il Canada, la Nuova Zelanda, il Vietnam. Il tempo limite, più comunemente, è di12 settimane, ma le tempistiche variano di paese in paese: secondo la versione più recente della World Abortion Laws Map, realizzata dal Center for Reproductive Rights, l’organizzazione di difesa legale che cerca di promuovere i diritti riproduttivi, si va da un minimo di 8 settimane a un massimo di 24. La Francia, per esempio, a febbraio di quest’anno ha esteso il termine per l’aborto da 12 a 14 settimane. Anchela Germaniaprevede un massimo di 98 giorni, così come la Romania, il Belgio, il Lussemburgo ela Spagna. In quest’ultima, a maggio, è stata approvata una riforma che ha fatto decadere l’obbligo del consenso dei genitori per le ragazze di 16 e 17 anni. Di recente, nel 2018, anchel’Irlandaha legalizzato l’aborto fino alla 12esima settimana di gravidanza e fino a sei mesi in determinate circostanze. Ma la maggior parte dei medici irlandesi, secondouna recente indaginedella radio indipendente localeNewstalk, si rifiuta ancora di praticare aborti (88%). Una situazione simile all’Italia, dove l’aborto è legale dal 1978 entro i 90 giorni, ma prevedel’obiezione di coscienza, che è praticata da quasitre quarti dei medici italiani. Oltreoceano, anche l’Argentina prevede (da dicembre del 2020) un massimo di 14 settimane, nella Guyana francese il limite si abbassa a 12 settimane, come in Uruguay e a Cuba (in entrambi, però, è necessario il consenso di un genitore o l’approvazione di un giudice per le minorenni), mentre poco più a ovest la Guyana prevede un massimo di 8. In Colombia si arriva a 24 settimane, invece. L’America Latinaè uno dei Paesi in cui il ruolo della Chiesa cattolica ha contribuito per anni a mantenere leggi conservatrici che non ammettevano eccezione neanche in caso di stupri o incesti. Per quanto riguardagli Stati Uniti, ora che laRoe v. Wade è stata superata, secondo i dati dell’organizzazione Guttmacher Institute, impegnata a promuovere la salute e i diritti sessuali e riproduttivi negli Stati Uniti,21 Paesi probabilmente manterranno l’aborto. Tra questila California, che secondo i ricercatori potrebbe vedere un aumento delle persone che si recherebbero in questo Stato per abortire di quasi il 3.000%.