Perché allevamenti e macelli hanno bisogno di più controlli

In Italiala tutela degli animaliè stata da poco riconosciuta inCostituzione, ma icontrolli negliallevamenti e nei macellie gli standard relativi albenesseredeglianimalicoinvolti nellafiliera alimentarenon sono tuttavia aumentati. Negli stabilimenti di macellazione, così come negliallevamenti italiani,mancano infatti strumenti che possano garantire in modo efficace ilmonitoraggio degli operatori e degli animali, come per esempio avviene attraverso le cosiddette “Smart Cameras”.Si tratta ditelecamere a circuito chiuso con intelligenza artificiale, già in uso in Germania e Olanda, in grado di identificare le violazioni delle norme di benessere animale. Ma qualcuno potrebbe chiedersi: ce n’è davvero bisogno? Le leggi in vigore per chi maltratta gli animali non sono già sufficienti? No, affatto. Il processo contro l’impianto di macellazione Zema S.r.l., che ha avuto origine a partire dalle denunce depositate in Procura da Animal Equality, è un esempio della necessità di garantire forme di monitoraggio più efficaci all’interno dei macelli e pene più severe per chi non rispetta la legge. A giugno 2021, Animal Equality aveva rilasciato un’inchiesta che mostrava scioccanti e ripetuteviolenze ai danni dei maiali all’interno del macello Zema, azienda della provincia di Cremonache si occupa di macellazione elavorazione di carni suine dal 1987, nonché una delle molteaziende che si vanta di rappresentare il Made in Italy sia in Italia che all’estero. Deglioltre 800.000 suini allevati nel cremonese, circa 150.000 all’anno raggiungono questo impianto di macellazione. Circa il 19% dei suini della provincia di Cremona sono quindi macellati in questa struttura. Sebbene l’azienda si promuova come una realtà che pone particolare cura agli animali coinvolti, l’indagine che Animal Equality ha svolto presso il suo impianto mostra una situazione ben diversa, come descritta anche negli atti di indagine della Procura della Repubblica di Cremona. Nel video diffuso a giugno 2021 da Animal Equality si vedono lavoratori e proprietari maltrattareimaialidestinati alla macellazione senza alcun rispetto per le norme minime di benessereanimale, conatti di vera e propria inutile crudeltà. In particolare, le immagini raccolte da Animal Equality (sulla cui base la Procura di Cremona hachiamato in giudizio il titolare del macello) mostrano un operatore mentre aggancia con ununcino le orecchie di suini non correttamente sottoposti alprocesso di stordimento, così comealtri maiali nello stabilimento; un operatore mentre colpisce con una pala la testa di un suinetto,ne afferra le zampe posteriori e ne sbatte la testa contro il muro fino a immobilizzarlo. O ancora, unoperatore che percuote con bastoni i suini durante la fase di scarico all’interno del macello. Iferiti sono lasciati senza cure e quelli morti vengono abbandonati tra quelli ancora vivi. A seguito della denuncia da parte di Animal Equality Italia nei confronti dell’impianto, la Procuradi Cremona ha rinviato a giudizio il titolare del macello per maltrattamento di animali e, su richiesta dello stesso, il Giudice del Tribunale di Cremona gli ha consentito la messa alla prova,ovvero la possibilità disospendere il procedimento penalea fronte dello svolgimento di lavori dipubblica utilità e di un risarcimento dei danni. Sebbene il reato ai danni degli animali contestato da Animal Equality sia stato accertato dallaProcura di Cremona,le denunce relative all’inadeguatezza della strutturainvece sono staterespinte. Le pene previste in Italia per il genere di reati contestati a Zema S.r.l. si sono inoltrerivelate ancora una volta inadeguate.