Dom Phillips e Bruno Pereira sono stati uccisi

È stato Pelado (soprannome per Amarildo da Costa de Oliveira) a uccidere ilgiornalista britannico Dom Phillipse l‘attivista per i diritti delle comunità indigene Bruno Pereira,scomparsi entrambilo scorso 5 giugno nella foresta amazzonica in Brasile, tra la fitta vegetazione della Valle del Javari. A confessarlo, lo stesso Pelado. Il sovrintendente della polizia federale in Amazzonia, Alexandre Fontes, ha affermato che «ora si passa a una nuova fase: lafase di identificazione di questi resti umani, che vengono raccolti con la massima dignità, al fine di preservare le prove. Saranno portati al nostro Istituto di criminalistica della polizia federale, a Brasilia, dove avrà luogo l’identificazione», ha aggiunto. Come ha spiegato il movimento mondiale per la tutela dei popoli indigeniSurvival International, Pereira aveva già ricevuto minacce di morte a causa del suo lavoro, che lo ha visto per molto tempo impegnato a fianco delle comunità indigene della regione e dell’organizzazione UNIVAJA (Unione dei Popoli Indigeni della Valle del Javari). Dom Phillips, collaboratore alGuardian, scomparso anche lui a inizio giugno, da anni denunciava le violazioni dei diritti umani di queste comunità. I due stavano conducendo alcune ricerche per larealizzazione di un librosulla salvaguardia ambientale e il sostentamento delle popolazioni indigene inAmazzonia. Nella Valle Javari, infatti, losfruttamento delle risorse naturaliè elevato: dall’estrazione e pesca illegale fino al traffico di droga. Ed era proprio su questi episodi che Phillips e Pereira stavano indagando. «Siamo vicini alle famiglie di Bruno e Dom, a cui esprimiamo il nostro dolore e la nostra profonda tristezza. Per noi, popoli indigeni della Valle Javari, è una perdita inestimabile», ha dichiarato l’organizzazione UNIVAJA, che in passato aveva già denunciato lo sfruttamento illegale della regione e le relativeminacce contro le popolazioni indigeneche tentano, ancora oggi, di difenderla.