L’Europa nuota in buone acque

Fatevi un tuffo in Europa, ne vale la pena! Quasi l’85% delleacque di balneazioneeuropee è infatti di qualità eccellente. Lo certificail nuovo report dell’Agenzia europea dell’Ambientee della Commissione europea che ha analizzato lo stato attuale delle acque balneabili delVecchio Continente. Secondo la ricerca, solo l’1,5% dei bacini europei sono discarsa qualità. Tutti i dati si riferiscono al 2021 in base a un monitoraggio effettuato in21.859 sitinegli Stati membri più Albania e Svizzera:l’84,8% deisiti di balneazioneeuropei aveva standard eccellentimentre quelli minimi sono stati rispettati da almeno il 95,2% dei siti. «La relazione è un segnale positivo per chiunque vorrà godersi lemeritate vacanze estive in uno dei meravigliosi siti balneabili europei. Che la destinazione sia una spiaggia greca, un lago ungherese o un fiume francese, si può essere certi che la maggior parte delle acque di balneazione è di qualità eccellente. Si tratta di una buona notizia per l’ambiente, per la nostrasalutee per il settore delturismo europeo, in fase di ripresa dopo lapandemia. È nostra ferma intenzione mantenere questi standard e compiere ulteriori passi avanti per conseguire l’obiettivoinquinamento zero», ha spiegato il commissario Ue per l’AmbienteVirginijus Sinkevičiuscommentando il report. Dal rapporto emerge che la qualità di almeno due terzi dei siti costieri dove si fa il bagno è in generalesuperiore a quella delle acque interne difiumie laghi. Se le acque davanti ailidi di mareraggiungono l’88% di eccellenza, quelle interne sono invece ferme al 78,2%. In generale, va detto che questa eccellenza è in continuacrescita da oltre quindici anni, da quando nel 2006 sono state adottate nuove le nuove direttive. Molto bene le acque diAustria (97,7%), Malta, Croazia, Grecia, Danimarca e Germania e decisamente buona anche la percentuale dell’Italia al87,9%. Nello specifico su oltre 5.000 siti analizzati in Italia 4.854 risultano di qualità “eccellente”, mentre 373 sono quelli valutati come “buoni”, 154 “sufficienti” e infine 102 “scarsi” e 41 non classificati. Nel sito dell’Ue, per chi volesse approfondire la qualità delle acque, è stata persino pubblicata unamappa interattivasu ogni singolo sito di balneazione. Attraverso le disposizioni della direttiva Ue, per stabilire la qualità delle acque, vengono analizzati diversi parametri, come i livelli dibatteri fecalireperiti o quelli di inquinamento. La stessa direttiva è quella che indica dove si può o meno fare il bagno proprio a seconda dellostandard delleacque. Per il direttore dell’Agenzia Ambiente europea,Hans Bruyninckx,«i risultati di quest’anno dimostrano che gli oltre 40 anni di lavoro dell’Ue dedicati a migliorare la qualità delle acque di balneazione in tutta Europa hanno giovato alla nostra salute e all’ambiente. Ilpiano d’azione europeo per l’inquinamento zeroe la revisione della direttiva sulle acque di balneazione consolideranno ulteriormente il nostro impegno a prevenire e ridurre l’inquinamento nei prossimi decenni». Notizie positive e incoraggianti che perònecessitano di ulteriori informazioni soprattuttosull’inquinamento chimico delle acque. La stessa Ue chiosa infatti in una nota ricordando come “gli impatti dell’inquinamento chimiconelle acque interne e costiere sia sulla salute che sullabiodiversitàsono attualmente oggetto di valutazione nell’ambito della revisione della direttiva sugli standard di qualità ambientale e della direttiva sulle acque sotterranee”.